Uno studio effettuato su un campione di 25 mila donne di un’età compresa tra i 16 e i 70 anni ha evidenziato che, solo su territorio italiano, le donne vittime di violenza fisica o sessuale sono 6 milioni e 743mila. La maggior parte di esse non ha mai denunciato le aggressioni subite, né si è mai recata in un ospedale per poter essere aiutata. Per questo motivo, ad ottobre 2014, è nata la prima applicazione scaricabile gratuitamente sul proprio cellulare che potrà aiutare tutte le donne che subiscono una violenza. Il suo nome è S.H.A.W., Soroptmist Help Application Women, e permette di chiamare il 112 e il 1522 che è un numero verde aperto 24 su 24; trovare il centro antiviolenza più vicino utilizzando la geolocalizzazione; visitare una sezione dedicata agli aspetti legislativi, le tutele della legge sul femminicidio, sullo stalking e sul mobbing. Inoltre l’app è tradotta in più lingue tra cui ucraino, arabo, cinese e sloveno.
Questo progetto, però, in questi giorni sta allargando il suo campo d’azione. Napoli, infatti, sarà la città pilota di un’iniziativa, che coinvolgerà le farmacie della città. I farmacisti, che di solito sono coloro a cui si rivolgono le donne aggredite che vogliono curarsi da sole, inviteranno uomini e donne a scaricare l’app. Michele d’Iorio, presidente della Federfarma Napoli, ha dichiarato: “È un ulteriore tassello che si aggiunge ad una serie di iniziative di carattere sociale e culturale messe in campo dai farmacisti per coinvolgere e sensibilizzare la clientela. D’altra parte abbiamo sposato questa iniziativa anche in considerazione di un dato emblematico: la farmacia è sempre più “rosa” rappresentata com’è da una forte percentuale di colleghe già da tempo impegnate nell’affrontare, forti della propria esperienza, tematiche riguardanti le donne“.
La vicepresidente della Soroptmist Internationa italiana, Mariolina Coppola, ha spiegato: “Finora abbiamo registrato oltre 2mila download; il nostro auspicio è di aumentarne considerevolmente il numero con l’aiuto delle farmacie e di raggiungere non solo le donne, ma anche gli uomini: tante volte un fratello, un amico, un figlio possono essere loro stessi ad aiutare una donna vittima di violenza. Al di là dei casi di emergenza o pericolo, cerchiamo di offrire alle donne una possibilità discreta e personale di scalfire quel muro di silenzio in cui la stragrande maggioranza delle donne tende a chiudersi“. Speriamo, quindi, che il numero di download aumenti ogni giorno di più, affinché nessuna donna che subisce violenza debba sentirsi ancora sola.