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sabato, 2 Dicembre 2023

L’Antro della Sibilla : tra storia , arte e leggenda

La Grotta della Sibilla è una galleria artificiale di epoca greco-romana. È stata rinvenuta a seguito degli scavi archeologici dell'antica città di Cuma, una località situata tra i comuni di Bacoli e Pozzuoli.Viene identificato come il luogo all'interno del quale la Sibilla Cumana divulgava i suoi oracoli.

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La Grotta della Sibilla è una galleria artificiale di epoca greco-romana. È stata rinvenuta a seguito degli scavi archeologici dell’antica città di Cuma, una località situata tra i comuni di Bacoli e Pozzuoli.

Viene identificato come il luogo all’interno del quale la Sibilla Cumana divulgava
i suoi oracoli. La data di costruzione è alquanto incerta. Secondo Amedeo Maiuri , che la esplorò nel 1932, venne realizzata tra il VII ed il VI secolo a.C., come testimoniato dal tipo di taglio della pietra tufacea a forma trapezoidale.

L’antro, crollato nella parte iniziale, è scavato nel tufo ed ha un andamento perfettamente rettilineo. L’intera struttura è lunga centotrentuno metri, alta cinque e larga due e mezzo.

Lungo la parete ovest, ad intervallo, furono realizzate novemaperture dagli antichi romani per illuminare l’ambiente. Sull’altra parete si accede ad una stanza che dà accesso a sua volta a tre ambienti, utilizzati come cisterne e poi come luogo di sepoltura. Lungo lo stesso lato è una piccola stanza, con un sedile in pietra dalla funzione sconosciuta. L’antro termina con una sala dove secondo la leggenda risiedeva la Sibilla Cumana.

Ma chi è, secondo la letteratura, la Sibilla Cumana?

La Sibilla Cumana , sacerdotessa di Apollo, è una delle più importanti Sibille. Le Sibille erano vergini devote ad un dio , in grado di fornire responsi e fare predizioni.
La Sibilla Cumana era sacerdotessa dell’oracolo di Apollo (divinità solare) e di Ecate (antica
dea lunare) oracolo situato nella città magnogreca di Cuma. Ella, all’interno della grotta, forniva predizioni trascrivendole su foglie di palma.

Alla sua figura è anche legata una leggenda:
Apollo innamorato di lei le offrì qualsiasi cosa purché ella diventasse la sua sacerdotessa ed
ella gli chiese l’immortalità. Ma con il tempo invecchiò sempre più finché il corpo divenne
piccolo e consumato come quello di un insetto. Così decisero di metterla in una gabbietta
nel tempio di Apollo finché il corpo non scomparve e rimase solo la voce. Apollo comunque
le diede una possibilità: se lei fosse diventata completamente sua, egli le avrebbe dato la
giovinezza. Però la sacerdotessa , per non rinunciare alla sua castità, decise di rifiutare.

Proprio per il legame con le divinità, la figura della Sibilla compare in varie opere. Viene menzionata nell’Eneide di Virgilio poiché è ella che guida Enea nell’oltretomba. Nelle Metamorfosi di Ovidio, la Sibilla narra del suo legame con Apollo ad Enea. Dante, inoltre, in un canto del Paradiso nomina la Sibilla e la difficoltà di cogliere il significato delle sue predizioni.

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