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Lambertini parla della scomparsa del 68% della fauna

Marco Lambertini, direttore del Wwf internazionale, si è esposto su quanto notato dal World Wide Fund for Nature.

Dunque, l’organizzazione internazionale non governativa di protezione ambientale ha evidenziato nell’arco di meno di 50 anni, sul pianeta Terra  la scomparsa di più di due terzi della popolazione di animali selvatici a causa dell’uomo.

A tal proposito, il direttore del Wwf internazionale ha definito il tutto un vero ecocidio.

Secondo Lambertini si sta assistendo alla distruzione della natura a causa dell’essere umano.

Infatti, dalle indagini condotte attraverso il Living Planet Index, è emerso che  è scomparso il 68% di tale fauna dal 1970 al 2016.

In aggiunta, si è evidenziato che la causa di ciò è la distruzione degli habitat naturali.

Tale situazione, in particolare per l’agricoltura, genera il rischio di portare pandemie come il Covid 19 in quanto accostando uomo e animale  si facilità la trasmissione del virus.

Pertanto, le pandemie e la biodiversità risultano essere connesse secondo questo studio.

Quindi,  si evince che il cambiamento dell’uso del suolo e l’uso di fauna selvatica hanno reso il mondo più vulnerabile alle pandemia.

Dalle indagini si sottolinea che gli aspetti ambientali, sono connessi a quelli sanitari ed economici.

Lambertini  ha evidenziato che  il crescente abbattimento della natura da parte dell’uomo sta generando effetti catastrofici non solo sulla fauna selvatica, ma anche sulla salute umana.

Inoltre, Lamberti ha spiegato che è doveroso non ignorare tali segnali. Sulla questione si è espressa anche  Donatella Bianchi, la presidente  del WWF Italia.

La donna ha sottolineato che occorre attuare un’azione per evitare la perdita della biodiversità dato il segnale SOS  lanciato dalla natura.

In aggiunta, la Bianchi ricorda ciò dato  che fra pochi giorni, avrà luogo la 75esima sessione  dell’Assemblea generale Onu in modalità telematica.

Dunque, sono doverose misure per contrastare e bloccare tale fenomeno.