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L’alta sartoria partenopea di Attolini

La Napoli degli anni Trenta era una delle città che vantava un alto tasso di stile ed eleganza su tutto il territorio nazionale.

All’epoca, Napoli era una combo perfetta di vari stili, tra influenze spagnole, francesi e inglesi, prediligendo infine quest’ultimo rivisitandone però i modelli troppo rigidi e austeri.

Rivisitazione effettuata grazie all’ingegno di un giovane e creativo sarto napoletano, che ripropose e riformò le strutture troppo rigorose della moda inglese, Vincenzo Attolini, che aveva come motto quello di fare della sartoria una vera e propria bottega artigianale volta a liberarsi dagli schemi, disegnando ”abiti imperfetti per corpi imperfetti”.

E lo fece. Creando inizialmente giacche da linee mai viste, inedite.  Tanto da diventare pioniere di raffinatezza e avanguardia prima negli anni Sessanta e poi negli anni Novanta.

Cancellate spalline, imbottiture, fodere e tutte le strutture che rendevano i capi mastodontici e rigorosi, Attolini si lancia verso progetti e modelli che rendano i capi essenziali e leggeri, piegabili e ripiegabili, sotto il segno di una rivoluzione che stava coinvolgendo tutti gli aspetti della vita, anche nell’arte figurativa con la venuta del Futurismo.

Vincenzo Attolini dunque è nel pieno di una sua personale nonché avanguardista visione di quella che oggi chiamiamo comunemente ”giacca”. I tagli cambiano, cambia l’idea dell’uomo che veste per indossare semplicemente un’etichetta di formalità, ma veste anche per diletto, praticità, gusto ma anche spontaneità.

Da questo salto rivoluzionario, Attolini cominciò ad attrarre i personaggi più prestigiosi, un vero e proprio via vai nella sartoria sita nei pressi di   Via Filangieri. Da Totò, grande amico ed estimatore di Vincenzo Attolini, a Marcello Mastroianni, a Clark Gable.

E la storia vuole proprio che Attolini non fece innamorare soltanto i grandi nomi dello starsystem, ma anche il  Duca di Windsor .

Si narra infatti che il nobile inglese, fedelissimo all’arte sartoriale prettamente inglese, passeggiando un giorno a Capri, rimase letteralmente incantato da una creazione dello stesso Attolini, chiedendo ad un passante proprio il nome di chi avesse imbastito quel capo che aveva attratto la sua attenzione.

Fino ad arrivare a oggi, dove Attolini ha  consolidato il suo sodalizio con i grandi nomi del Cinema, vestendo il grande John Malkovich, alias John Brannox, nella serie ”The New Pope” per la regia di Paolo Sorrentino.

Da Miami a Mosca, ancora una volta l’alta sartoria partenopea si annovera tra le più amate e apprezzate al mondo.