Lahm dice addio alla Germania

Dire stop alla nazionale non è mai facile per un calciatore. Farlo quando si ha appena conquistato la vetta del mondo è ancora più difficile. Philipp Lahm probabilmente non è di questo avviso, e dopo neanche una settimana dal trionfo del Maracanà il capitano dice basta. Ad appena 30 anni si ritira dalla nazionale. E lo fa all’apice della carriera, dopo aver alzato da capitano la Coppa del Mondo in Brasile.
A dare la notizia è il quotidiano tedesco Bild, a cui Lahm ha confidato la sua decisione. “Credo che questo sia per me il momento giusto di chiudere. La mia decisione è maturata in assoluta armonia con la federazione tedesca. Ho annunciato lunedì mattina a Loew la mia volontà di lasciare la nazionale. La decisione è maturata in me già nella scorsa stagione e sono felice che sia coincisa con la vittoria della Coppa del Mondo”. “Questa mattina – conclude Lahm – ho chiamato il presidente della DFB (la federazione calcistica tedesca – ndr) Wolfgang Niersbach e gli ho comunicato la decisione. Lui mi ha ringraziato sia da parte sua che di tutto il personale della DFB per il servizio che ho reso negli ultimi anni”.
Le dichiarazioni di Lahm mettono definitivamente a tacere le voci che stavano velocemente circolando su eventuali frizioni tra il capitano e la Federcalcio tedesca e lo stesso Loew, subito dopo la vittoria in Brasile. Nessun problema, quindi, solo la volontà da parte del calciatore di ritirarsi dalla nazionale all’apice della gloria e dedicare tutte le sue energie al Bayern Monaco, con cui ovviamente continuerà la sua carriera. Forte anche del prolungamento del contratto fino al 2018 firmato poco prima dell’inizio della cavalcata brasiliana.
L’avventura di Lahm con la nazionale tedesca si conclude così con 113 presenze, condite da 5 gol all’attivo. Il debutto risale al 18 febbraio 2004, amichevole a Spalato contro la Croazia. Vittoria tedesca per 2-1 con marcature aperte da Miro Klose, uno che invece non ne vuole proprio sapere di chiudere con la Nationalmannschaft. Nello stesso anno partecipa alla sua prima manifestazione internazionale, Euro 2004 in Portogallo. Non fa una gran figura la Germania, fuori al primo turno con soli 2 punti
all’attivo. Lahm e compagni sapranno però rifarsi. Da quell’anno in poi fa parte dei convocati di tutte le manifestazioni internazionali a cui partecipa la Germania, sia Mondiali che Europei. Nel Mondiale in Sudafrica del 2010, causa infortunio a Michael Ballack, diventa capitano della nazionale. Fascia che non abbandonerà più. Pochi gol all’attivo, ma uno più pesante dell’altro. Segna la prima rete assoluta dei Mondiali 2006 nella gara inaugurale contro la Costa Rica. Ancora più importante è quella messa a segno nella semifinale di Euro 2008 contro la Turchia, che regala alla Germania la finale con la Spagna, che da quella partita in poi inizierà il suo ciclo vincente. Lascia la sua firma anche all’Europeo successivo, sbloccando il quarto di finale contro la Grecia.
Il 13 luglio scorso l’ultimo atto di una carriera straordinaria, culminata con l’alzata della Coppa del Mondo sul prato del Maracanà, dopo aver fatto piangere i brasiliani prima e gli argentini poi. Alla fine del torneo iridato, viene inserito nella formazione ideale del campionato mondiale di calcio per la terza volta consecutiva, dopo il 2006 e il 2010. Lascia la nazionale uno dei terzini più forti della storia. Magari ci ripenserà ma forse è più giusto così.