Il tifone più potente dell’anno, Hagibis, ha iniziato la sua marcia sul versante orientale del Giappone, in direzione di Tokyo. Il bilancio, al momento, è di 2 morti, 3 dispersi e 60 feriti. Secondo le autorità, le raffiche di vento attese, nel corso della giornata, fino a 215 km orari, hanno già provocato danni estesi a diverse abitazioni, su un territorio già precedentemente colpito dal tifone Faxai a inizio settembre.
Aumenta il livello di emergenza in Giappone. L’agenzia meteorologica nazionale ha diffuso il quinto grado di allarme, su una scala da 1 a 5, anticipando il pericolo estremo di piogge torrenziali in diverse aree dell’arcipelago centro orientale. “Queste regioni saranno soggette a precipitazioni come non si sono mai viste negli ultimi decenni“, ha avvertito l’ente.
Alle 16:00, ora locale, secondo la televisione pubblica Nhk, almeno 24 mila abitazioni, nell’area metropolitana di Tokyo, risultavano senza corrente elettrica, con interruzioni che hanno interessato anche le prefetture di Chiba, a est della capitale, Shizuoka, Tochigi, Yamanashi, Ibaraki, Gunma, Saitama e Kanagawa. Gli ordini di evacuazione riguardano 262 mila residenti nelle stesse località, mentre gli avvisi precauzionali interessano 7 milioni di persone in 13 prefetture del Giappone centro-orientale.
Le autorità che monitorano il tifone, il 19º dell’anno, temono violente mareggiate nella piana del Kanto, dov’è situata Tokyo, e nella regione del Tokai in tarda serata, quando il livello della marea dovrebbe raggiungere la massima altezza.
Nella zona di Chiba, inoltre, è stata avvertita una scossa di terremoto di magnitudo 5.7, con epicentro nell’oceano Pacifico; non è stata però diffusa alcuna allerta tsunami.
Un evento catastrofico, che dimostra quanto l’uomo risulti piccolo in confronto alle straordinarie forze della natura. Un aspetto che appare, troppo spesso, sminuito e sottovalutato.