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La truffa del CNR: sei arresti a Napoli

E’ scandalo: sei indagati, tra cui tre funzionari del CNR, si trovano in stato di custodia cautelare in carcere, per volere della Guardia di Finanza di Napoli.

L’operazione indagatoria è scattata su segnalazione della funzionaria dell’allora Istituto per l’ambiente marino costiero (IAMC), dopo aver riscontrato delle anomalie nelle spese per consulenze assegnate a società.

I sei scellerati sono stati gli artefici di un piano criminoso, attraverso il quale, hanno eseguito consulenze fittizie, a danno dell’ente di ricerca.

La compagine, guidata da Massimiliano Di Bitetto, lo stesso direttore generale del Consiglio, assieme ad amministratori di altri enti operanti nel settore delle consulenze  (Paolo Anselmi e Simone Morganti), ha dato il via ad una rischiosissima manovra, all’insegna dell’illegalità.

Circa venti società, intitolate a prestanome, sono state create a tavolino, con l’unico fine di godere del ricavato di una serie di contratti, nati da consulenze false, mai avvenute.

I reati contestati sono: attribuzione indebita di denaro (peculato), contraffazione di materiale (falso materiale) e falso ideologico.

Oltre all’incarcerazione dei sei truffatori, è stato disposto il sequestro preventivo del guadagno che questi hanno ottenuto dai misfatti commessi, il totale ammonterebbe a 2,3 milioni di euro.

Tale profitto è stato accumulato nel periodo che va dal 2010 al 2016.

Coinvolto anche Michele Cilli, tenutario delle scritture contabili delle società del piano criminale.

Da pochissimo, sono inoltre stati resi noti i nomi degli altri due componenti dell’associazione a stampo delinquenziale: Salvatore Mazzola ed Ennio Marselia.