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La tela più grande del mondo si trova in Campania

A Maddaloni, presso il Convitto Giordano Bruno, è situata la tela più grande del mondo.

Oltre 700 metri quadrati di bellezza ricoprono una delle pareti del collegio di Maddaloni, suscitando negli spettatori emozioni e bellezza.

Lunga 65 metri, è una delle opere dei fratelli Funaro, realizzate intorno all’anno 1756.

L’opera: collocazione della tela ed altri dettagli

Il dipinto è collocato precisamente sul soffitto rettangolare del salone del convitto, che offre un’incredibile prospettiva illusionistica. E’ un cosiddetto trompe-l’-oeil.

Gli autori, come già menzionato in precedenza, sono i fratelli Funaro, originari di Santa Maria Maggiore, l’odierna e splendida Santa Maria Capua Vetere.

E’ un quadro che celebra il trionfo della regione cattolica su tutte le altre, un rifiuto netto di tutte le eresie. Una rappresentazione allegorica che rende omaggio alla religione per eccellenza.

Il quadro fu commissionato ai due fratelli dai frati, più o meno nello stesso periodo in cui cominciarono anche i lavori per la Reggia di Caserta.

Si narra che il celeberrimo attore, Tom Cruise, ammaliato dalla magnificenza dell’opera, abbia versato 25 mila euro, a favore del restauro della stessa.

L’interprete americano si sarebbe trovato nei paraggi, durante le riprese della pellicola Mission Impossible.

L’ex collegio San Francesco D’Assisi

L’attuale convitto Giordano Bruno fu intestato, inizialmente, a San Francesco D’Assisi, poiché fece tappa presso quella cittadina durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa.

L’edificio originario da lui voluto era costruito secondo lo spirito francescano, quindi si trattava di una dimora piuttosto umile. Rami, tronchi e fango erano alla base della costruzione desiderata, ma il complesso è stato sottoposto a vari interventi e non rimane quasi più nulla di quello che era un tempo.

Il Convitto che ospita il quadro è la più antica istituzione scolastica della provincia di Caserta. Nacque per volere di Giuseppe Bonaparte.

Fra i suoi allievi non possiamo non menzionare Luigi Settembrini, esemplare patriota italiano, studente presso l’istituto durante gli anni venti dell’800.