L’evoluzione sociologica dell’Occidente, in una prospettiva ormai globalizzata che abbraccia in toto anche gli altri emisferi è scandita sempre più da ritmi frenetici che toccano i comportamenti e le abitudini degli uomini in modo sostanziale e fisiologico.
Se ad esserne coinvolte solo le abitudini più elementari, come il rifocillarsi che ha visto l’incremento di consumi di pasti presso fast-food e bar e l’abbandono del luogo abitativo, soprattutto per pasti quali colazione e pranzo, anche l’attività sessuale non ne da meno.
La seconda metà del Novecento ha permesso all’uomo un’apertura enorme, superando stereotipi e tabù come l’omosessualità, ma, nell’era digitale l’attività sessuale è diventata una prerogativa posta in secondo piano e complementare alle attività quotidiani, alienante rispetto allo stesso desiderio quasi.
Soprattutto l’evoluzione del ruolo della donna nella società occidentale, con l’approssimarsi sempre maggiore nel mondo del lavoro ha portato alla scelta verso la carriera, estraniandola dalla maternità, fattore che in Italia ha influito sul calo delle nascite e l’invecchiamento della popolazione, come certificato dagli ultimi dati Istat.
Come espresso dalla ricerca dell’Università di Pavia, capitanata dalla docente di ginecologia Rossella Nappi, il disturbo sessuale ha una matrice fisica, ma anche all’identità e al ruolo sociale occupato dall’uomo e dalla donna nella sfera sociale. Sull’attività sessuale agiscono cause frutto dell’ecosistema entro cui ci abbiamo relazioni interpersonali che hanno nuovi effetti psicologici e sociali determinanti dei disturbi che vanno in controtendenza con il libero processo del rapporto sessuale.
Stando a tale ricerca, quindi, la nostra società crea dei vincoli ai rapporti sessuali, devitalizzando il desiderio e immagazzinandolo in altre strutture mentali, totalmente estranee alla sfera erotica e psicologica.
La donna in particolare avrebbe raggiunto la piena saturazione in seguito alla realizzazione personale nel campo del lavoro da recarle una carica autoerotica pari all’orgasmo, dovuto all’abbattimento delle precedenti barriere sociali precostruite presenti in Italia fino agli anni 60′-70′.