Meste notizie per la regione Campania che, a partire da oggi, diverrà zona rossa. Proibiti gli spostamenti al di fuori delle regioni e all’interno dei comuni.
Duro colpo per i campani, da sempre abituati ad un clima mite e un’atmosfera accogliente, vogliosi di condividere le loro attività quotidiane con gli altri, all’aria aperta.
Tuttavia, gli abitanti di tale regione mostrano perizia e competenza anche in tante altre occupazioni che, di norma, si svolgono fra le quattro mura di casa.
Gli hobby dei campani: l’arte
Dato il periodo prenatalizio, non pochi si cimenteranno con una tradizione artistica napoletana di gran pregio: la costruzione del presepe.
Celeberrima è la via di Napoli, via San Gregorio Armeno, dedicata alle botteghe che curano le esposizioni dei piccoli capolavori dei maestri di quest’arte.
Occorre inoltre includere i piccoli laboratori, sorti ovunque all’interno della regione: centri in cui artisti minori raffigurano, con devozione e precisione, la nascita di Gesù all’interno della Napoli del 700.
Prima di mostrarli al pubblico, difatti, i campani lavorano scupolosamente ad ogni dettaglio delle loro opere natalizie, in casa loro.
La cucina
Un altro dei passatempi più in voga, in questo luogo italico, è quello culinario. Chi nasce nella regione Campania è destinato ad avere a che fare con una moltitudine di sapori e ricette che deliziano il palato.
Non di rado, dunque, vi sono campani che decidono di impadronirsi delle tecniche di cottura e frittura che hanno reso appetitosi i pasti della loro infanzia e giovinezza.
Fra tutte le tipiche pietanze della regione, l’indiscutibile regina è la pizza. Come già successo nel precedente lock down, lievito e farina sono, difatti, andati a ruba anche questa settimana.
Cultura
Nonostante siano conosciuti, in tutta Italia e nel mondo intero, anche per la loro indolenza, i residenti delle cinque province campane amano anche passare qualche ora in compagnia di libri e strumenti musicali.
Ancora oggi, dopo un’interminabile consuetudine, i campani sono degli ottimi scrittori, oratori e filosofi.
Per quanto riguarda poi la storia della musica napoletana, questa è lunga secoli e ha fruttato diversi capolavori, siano essi delicate composizioni d’amore o geniali componimenti satirici.
Non a caso, questa terra ha dato i natali a strumenti come il mandolino, il tamburello e le tammorre o a nuovi generi musicali.
Da tanti balconi, nel corso della prima chiusura, si sono affacciati giovani e giovanissimi talenti. Ragazzi che hanno inebriato il loro vicinato col canto o suonando i più disparati strumenti.
Che si avvicini presto la fine della pandemia
Sperando di tornare presto alla vita di tutti i giorni, ci auspichiamo che tutti i corregionali passino un lieto periodo.