La protesta contro il caro affitti arriva anche in Campania; questa volta a scendere in campo sono gli studenti della Federico II, riunitisi questa mattina nella sede di Filosofia.
“Le case sono introvabili e le loro condizioni sono pessime“. Lo spiega Federica, del Collettivo Autorganizzato Universitario (Cau).
L’unico studentato realizzato è quello dell’Orientale in via Galileo Ferraris, accanto all’ex manifattura tabacchi. Un luogo inaccessibile e pericoloso che, infatti, è vuoto.
Nello spazio del Dipartimento della facoltà umanistica, gli studenti hanno sistemato alcune tende per manifestare contro il caro affitti che coinvolge anche Napoli.
Protesta contro il caro-affitto: Napoli presente!
Fortemente contestato il rettore, Lorito, che dopo aver discusso animatamente con uno studente, ha lasciato il Dipartimento dove è in atto la protesta.
“Gli studenti hanno ragione, stiamo aspettando i risultati della legge 338. Già un anno e mezzo fa siamo partiti con 5 progetti per studentati, progetti che non si facevano da 20 anni. Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha promesso che tutti i progetti non finanziati saranno presi in carico dalla regione e speriamo che succeda quanto prima.
Da parte dell’ateneo i ragazzi hanno tutto l’appoggio possibile. È importante che manifestino e si facciano sentire in tutta Italia e credo che l’università italiana sia concorde che questo sta diventando un fattore limitante per garantire il diritto allo studio”, ha dichiarato il Rettore della Federico II Matteo Lorito.
Al centro del dibattito, oltre al caro affitti, anche la manutenzione di molte sedi dell’Università partenopea. Ricordiamo inoltre che le aule sono sempre super affollate, e lo spazio è poco per contenere tutti gli studenti che devono necessariamente seguire i corsi, talvolta anche seduti a terra.
Trecento euro per un posto letto, seicento per uno spazio piccolissimo e gli studenti protestano. Prezzi esorbitanti per case anguste, spesso fatiscenti e da sistemare.
“Alcune case sono delle caverne, e hanno un costo troppo esagerato; si parla di 600 euro per un micro-locale”, ha dichiarato una studentessa fuorisere accampatasi in una delle tende presente nel cortile del Dipartimento della Federico II.
“Gli aumenti sono molto forti: miei amici che fino a 2018-2019 avevano stanze da 250 euro al mese, oggi ne pagano 450. Questo accade per la ‘turistificazione’ di Napoli che è positiva per l’immagine della città ma non tutela chi la città la vive tutti i giorni”.
Queste sono solo alcune delle voci raccolte tra gli studenti che da questa mattina protestano contro il caro-affitti. Una situazione insostenibile per studenti e famiglie.
Dunque, dopo le proteste degli scorsi giorni a Milano, Roma, Cagliari Torino, Pavia e Bologna, gli studenti fanno sentire la propria voce anche a Napoli, appellandosi al diritto allo studio, fortemente leso in situazioni estreme come quella di cui si discute.
“La casa è un diritto, l’affitto è una rapina” si legge in alcuni slogan citati dagli studenti questa mattina.