La musica è da sempre un punto molto importante nella vita di tantissime persone. Accompagna molti individui ogni giorno nelle “sfide” quotidiane e nella lotta con sé o con il mondo, ma come si sta trasformando questa cosa?
La musica e la LGBT Community
Negli anni, la musica ha sempre riunito le persone per caratteri, modi di essere, negli stili: ad esempio più della metà delle persone che ascoltano Brian Ireland, si ritengono persone emo e/o punk, quindi il batterista rappresenta un punto in “comune”; chi predilige i Crosby, principalmente ha un animo buddista e così via.
Dal 2017 si sta facendo sempre più strada la cantante norvegese Girl in Red, pseudonimo di Marie Ulven Ringheim. La cantante con singoli come ” I wanna be your girlfriend” e ” Summer depression”, il suo progetto si legge come il diario di qualsiasi adolescente queer che spera in una tregua. Prima Lady Gaga, poi Katy Perry ed altri, Girl in Red sta diventando una nuova icona per coloro che supportano la comunità LGBTQ+, ma oltre che per i sostenitori, sta diventando un modo per fare coming out tra le giovani donne omosessuali.
Difatti ultimamente si sentono spesso delle ragazze parlare di questa cantante e di chiedere: “Ma tu ascolti Girl in Red?”, Sta diventando sempre più frequente nelle ragazze sotto i 25 anni.
Girl in Red: critiche ed accuse alla cantante
La cantante, una ragazza Queer, è stata accusata di omofobia nei confronti delle donne lesbiche quando durante un’intervista in cui le chiedevano se fosse lesbica, lei rispose: “Lesbica è la parola che odio di più”. L’accusa è stata smentita dalla ragazza tramite un Twitter.
L’obbiettivo principale della cantante è proprio quello di eliminare le mille etichette che ci sono per distinguere qualsiasi persona da una seconda per diminuire le differenze. Ma ciò che fa e ciò che vuole trasmettere con i testi fa pensare ad una giovane ragazza che si mette in prima linea per i diritti.