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La misteriosa storia del Lago d’Averno

Anche per questo luogo, come per tanti della città di Napoli e dei suoi dintorni, la geografia e la storia sembrano fondersi ed alla bellezza dei luoghi si affiancano storie e leggende che danno al visitatore l’opportunità di tuffarsi in un viaggio misterioso ed affascinante al tempo stesso.

Il lago sorge su un cratere vulcanico spento e , per la sua morfologia, sembra sempre che le sue acque siano cupe ed immobili, se non lievemente increspate nelle giornate di vento. Il suo nome deriva dal greco e significava luogo senza uccelli, probabilmente perché i gas vulcanici e le esalazioni dei crateri circostanti impedivano la nidificazione dei volatili. Questa natura così difficile per gli esseri viventi fece sì che sia gli antichi Greci che successivamente i Romani identificassero questo luogo come la porta dell’Ade, l’ingresso dell’oltretomba, del regno dei morti.

Alcuni riferimenti letterari su questo argomento li troviamo ad esempio nel viaggio di Enea nel poema Virgiliano. Oltre che avere rilevanza diremmo spirituale, per i Romani il lago d’Averno fu anche un importante porto per la flotta da guerra. Agrippa infatti, il fidato amico e consigliere di Ottaviano, grazie a dei lavori di enorme dispendio, creò una serie di collegamenti tra mare e lago, garantendo così alle proprie navi un approdo sicuro. Per questo il porto, in onore di Ottaviano stesso, fu chiamato Portus Julius. Accanto al lago è possibile vedere il Tempio di Apollo e, soprattutto, l’antro della Sibilla Cumana. Si trattava di un cunicolo scavato probabilmente per favorire il passaggio dal lago verso la costa, ma leggenda vuole che fosse il luogo dove gli uomini d’armi interrogassero la Sibilla per conoscere il loro destino.

Ai giorni nostri, nonostante probabilmente permanga un certo alone di mistero, una lussureggiante vegetazione, con delle importanti coltivazioni e pregiati vigneti, fanno da cornice allo specchio d’acqua ed inoltre, contrariamente all’antichità, numerose specie di uccelli scelgono questi luoghi per nidificare. Poco distante, la zona archeologica di Baia, molto affascinante, soprattutto nella parte sommersa ma visitabile con apposite imbarcazioni, merita di certo una visita che lascerà al turista un ricordo indelebile nella memoria.