La leptospirosi è una malattia batterica sostenuta da diversi ceppi di microrganismi di forma spirale, le leptospire. Può colpire numerose specie animali, uomo compreso, con conseguenze anche letali.
Gli animali infetti (tipicamente ratti, topi, ricci…) eliminano il batterio attraverso le urine; queste contaminano l’ambiente e le acque. Le leptospire penetrano quindi attraverso le mucose o la cute lesionata per localizzarsi attraverso il circolo sanguigno in vari organi e tessuti. L’aggressività del ceppo e la competenza del sistema immunitario dell’ospite sono determinanati nella prognosi dell’infezione. Spesso, infatti, dopo alcuni giorni di sintomatologia vaga caratterizzata da febbre, abbattimento, vomito, la patologia si risolve spontaneamente oppure in seguito ad un trattamento antibiotico. Ad ogni modo il soggetto resta eliminatore per un periodo variabile della leptospira, costituendo una fonte di infezione per altri animali e per l’uomo. Nei casi più gravi le leptospire si rendono responsabili di gravi danni ai tessuti determinando insulti renali, epatici e vascolari che si caratterizzano clinicamente con emorragie, diarrea, sete intensa, ittero, dolorabilità addominale, rigidità muscolare.
In caso di sospetta leptospirosi del proprio animale domestico (gatti e furetti sono in genere resistenti all’infezione) occorre evitare il contatto con urine e sangue e disinfettare frequentemente l’ambiente con candeggina. La saliva non costituisce un mezzo di trasmissione del microrganismo.
La diagnosi si raggiunge mediante valutazione clinica confortata da esami sierologici.
La terapia consiste nella somministrazione di antibiotici, tra i quali tetracicline, penicilline o cefalosporine e nella terapia di supporto costituita da fluidi per via endovenosa.
La prevenzione si effettua evitando che gli animali frequentino ambienti potenzialmente contaminati (acque non salate, terreni) e, soprattutto, attraverso la profilassi vaccinale.
Non esistono vaccini protettivi al 100%, tuttavia è bene che il medico veterinario opti per le preparazioni più recenti che garantiscono una protezione contro quattro ceppi di leptospira (L.canicola, L.icterohaemoragiae, L.australis, L.grippotyphosa) rispetto ai soli due (L.canicola, L.icterohaemoragiae) che fino a pochi anni fa risultavano gli unici disponibili in un piano vaccinale.