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La Giornata Mondiale sulla sensibilizzazione degli tsunami

Il 5 novembre nasce la Giornata Mondiale sulla sensibilizzazione degli tsunami, per celebrare un capo villaggio giapponese che, proprio il 5 novembre del 1854, riconoscendo i segnali di un’inondazione che sarebbe avvenuta da lì a poco, salva la vita a svariati abitanti del villaggio.

 Dal 1998 al 2017 sono state 251.770 le morti a causa degli tsunami e terremoti. Non è facile prevedere uno tsunami, oppure un terremoto, anzi è quasi impossibile. Qualcuno esperto può captare i segnali pochi minuti (se non addirittura secondi) prima e cercare di allarmare quante più persone possibili. Certamente, non si conosce l’intensità con cui avviene il danno, ma almeno si cerca di limitare i danni causati.
Dunque dal 2004 i governi e le comunità asiatiche e del pacifico stanno cercando di preparare per l’evacuazione gli abitanti, addestrandoli a fuggire e rifugiarsi in apposite strutture di emergenza in caso di pericolo imminente.

Gli tsunami più violenti degli ultimi anni sono stati senza dubbio quello del 26 dicembre 2004 in Indonesia, provocando la morte di più di duecentomila persone. Anche quello nel nord del Giappone nel marzo del 2011 ha causato, oltre alla morte di diecimila persone e alla distruzione di parecchi edifici, avviene anche il disastro nucleare di Fukushima. Questi due eventi, a sette anni di distanza l’uno dall’altro, hanno avuto esiti a dir poco disastrosi. Non è stato semplice ritornare alla vita di tutti i giorni, infatti ci è stato anche un grande sforzo da parte di tutti gli altri Stati per dare una mano concreta nel ricostruire le zone duramente colpite nel minor tempo possibile.

La giornata mondiale sulla sensibilizzazione  degli tsunami, ha il compito di divulgare il pericolo che rischiano molti paesi soggetti a Tsunami o terremoti.

La cosa importante, in questo caso, è chiaramente quella di mettere al corrente anche la popolazione che non è completamente coinvolta. Ciò avviene perché per fortuna la maggior parte dei Paesi non colpiti non si trovano in Asia o in America.

Per la popolazione locale è importante imparare a riconoscere i fenomeni che precedono questi disastri, in modo tale da lanciare subito l’allarme per salvare quante più persone possibili.