Il 4 giugno è la giornata mondiale dedicata ai bambini vittime di aggressioni.
Ogni anno si registrano nuovi casi di bambini aggrediti, sia sessualmente che emotivamente, inoltre proprio durante la pandemia è stato riscontrato un nuovo numero di violenze online che hanno destato molta preoccupazione.
“oggi vediamo quante volte, nelle famiglie, la prima reazione è coprire tutto: anche nelle altre istituzioni, nella Chiesa, dobbiamo lottare con questa abitudine vecchia di coprire”– lo ha dichiarato Papa Francesco a proposito degli abusi sui minori- “L’abuso sui minori è una sorta di ‘omicidio psicologico’ e in tanti casi una cancellazione dell’infanzia“
Oggi, nel mondo, 72 milioni di bambini vivono in zone dove forze armate e gruppi armati sono soliti perpetrare atti di violenza sessuale contro i minori.
È il caso specifico di zone come la Palestina o la Libia, dove i bambini vengono reclutati da milizie e costretti a combattere, subiscono violenze sessuali, vengono rapiti e perdono la vita in attacchi contro obiettivi sensibili quali scuole e ospedali– questo quanto rilasciato dal rapporto dell’organizzazione ONU ITALIA.
L’obiettivo di questa Giornata è riconoscere le sofferenze indotte ai bambini di tutto il mondo ed è anche un’occasione per ricordarsi che bisogna sempre difendere i loro diritti. La violenza non infligge solamente ferite fisiche ma lascia cicatrici psichichesui bambini. Colpisce la loro salute mentale e compromette la capacità di apprendere e socializzare, minando così il corretto sviluppo.
L’Unicef, il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, da 70 anni lavora in 190 paesi al fine di difendere i diritti e migliorare le condizioni di vita dei bambini di tutto il mondo.
Tra i molti programmi, l’Unicef conduce anche attività di prevenzione e trattamento dell’Hiv/Aids, programmi di monitoraggio della salute dei minori affetti da malnutrizione e progetti volti alla promozione del diritto all’istruzione.
I diritti dei minori sono regolati dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza approvata dall’ONU il 20 novembre 1989 e ratificata dall’Italia con la legge n° 176 del 27 maggio 1991. Nel corso degli anni è stata ratificata da ben 196 paesi, diventando il trattato internazionale sui diritti umani con il maggior numero di ratifiche da parte degli Stati.
La Convenzione prevede un meccanismo di controllo sull’operato degli Stati aderenti, i quali sono tenuti a presentare un rapporto periodico sull’attuazione dei diritti dei bambini sul proprio territorio.
Purtroppo il dato attuale è preoccupante, basti pensare che ad oggi almeno 1 uomo su 13 afferma di aver subito un aggressione sessuale o psicologica da bambino.
“Pensare che dei bambini possano essere vittime di violenze sessuali è qualcosa di semplicemente inaccettabile, di fronte alla quale non è possibile rimanere inermi. Spesso sono costretti a vivere questa tragedia in silenzio, portandosi dietro per tutta la vita i segni delle violenze subite e senza ricevere il supporto di cui avrebbero urgente bisogno per affrontare le conseguenze fisiche e psicologiche che tutto ciò comporta. La violenza sessuale è già di per sé una piaga sottostimata, soprattutto nelle aree dove sono in corso i conflitti più cruenti, e questo è ancor più vero quando le vittime sono proprio i bambini e le bambine– dichiara Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children – “nel 2019, sono stati segnalati solo due casi al giorno di violenza sessuale contro i bambini che vivono in aree di conflitto, ma si tratta solo della punta dell’iceberg perché sappiamo bene che purtroppo stupri, abusi e violenze indicibili ai danni dei minori sono vere e proprie armi di guerra sempre più usate in questi contesti. Ci sono tanti altri bambini vittime silenziose di questa piaga invisibile e che hanno urgente bisogno di sostegno”