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L’8 luglio fu eletto il “Presidente partigiano”

L’8 luglio del 1978 Sandro Pertini venne eletto Presidente della Repubblica.

Fu la prima volta dal 1946 che un Socialista veniva eletto Presidente della Repubblica.

Una Vittoria schiacciante quella di Sandro Pertini, ben 832 voti su 995.

L’elezione di Sandro Pertini, l’8 luglio del 1978 avvenne in un momento storico importante. Erano trascorsi due mesi dall’assassinio del Presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro.

Il corso della politica italiana era stato fortemente compromesso da quel drammatico evento, vissuto come una vera e propria sconfitta dello Stato.

Sandro Pertini, all’anagrafe Alessandro Giuseppe Antonio Pertini, nato in Liguria, a Stella San Giovanni nel 1896, fu il settimo Presidente della Repubblica italiana, in carica dal 6 luglio del 1978 al 1985.

Pertini fu testimone di alcuni dei momenti più drammatici della storia italiana. Erano infatti gli anni delle grandi stragi terroristiche, i cosiddetti anni di piombo. 

Amato dal popolo, diretto e sempre obiettivo, riuscì a tenere saldo il Paese, impegnandosi affinché il popolo potesse riconquistare fiducia nelle istituzioni.

Nei suoi discorsi spesso si rivolgeva ai giovani, ai quali raccomandava l’amore per la pace, la giustizia sociale e la tolleranza, con particolare attenzione all’istruzione.

L’esistenza di Sandro Pertini è ricca di imprese e scelte degne di nota.

Sempre presente in occasioni e vicende di carattere sociale, come ad esempio il terremoto dell’Irpinia, quando il capo dello Stato con proverbiale emozione raccontò quella terribile devastazione: case distrutte, macerie, la disperazione negli occhi di quanti vissero il sisma sulla propria pelle, la memoria per coloro che purtroppo persero la vita.

Una parte del discorso che il Presidente Pertini tenne alla nazione sembra ancora risuonare nella mente di chi ricorda con commozione quel terribile giorno.

Italiane e italiani, sono tornato ieri sera dalle zone devastate dalla tremenda catastrofe sismica. Ho assistito a degli spettacoli che mai dimenticherò. Interi paesi rasi al suolo, la disperazione dei sopravvissuti […] Sono arrivato in quei paesi subito dopo la notizia che mi è giunta a Roma della catastrofe, sono partito ieri sera. Ebbene, a distanza di 48 ore, non erano ancora giunti in quei paesi gli aiuti necessari. È vero, io sono stato avvicinato dagli abitanti delle zone terremotate che mi hanno manifestato la loro disperazione e il loro dolore, ma anche la loro rabbia. […] Quello che ho potuto constatare è che non vi sono stati i soccorsi immediati che avrebbero dovuto esserci. Ancora dalle macerie si levavano gemiti, grida di disperazione di sepolti vivi. […]

L’8 luglio è una data che delinea la storia politica dell’Italia

Una carriera politica quella di Pertini riconosciuta da tutti come esempio di rigore ed onestà.

Sandro Pertini fu un uomo mosso da una fede fervida, fatta della stessa sostanza di quella che guidò  San Francesco d’Assisi; dallo stesso rigore morale, più che umano, di Dante; dallo stesso coraggio, praticato nella rivendicazione più pura del diritto alla libertà intellettuale, che portò al martirio Giordano Bruno.

Ricordiamo infine che il Presidente della Repubblica non amava i trionfalismi fedele ai propri ideali, rifiutando qualsiasi attenzione mediatica che potesse rivelarsi inutile e fine a se stessa, ma ricordarne l’elezione come Presidente della Repubblica, l’8 luglio, è quasi “un atto dovuto”, nei confronti di una personalità politica che ancora oggi fa parlare di sè.