“Forse in Europa dobbiamo osare di più”. Arrivano fredde e realistiche le parole del portierone Gigi Buffon che, alla seconda di Champions, si è lasciato bucare la rete di un gol dai padroni di casa dell’Atletico Madrid, contribuendo alla sconfitta dei bianconeri, a fronte dell’altra italiana, la Roma che ha pareggiato l’altro ieri contro il Manchester City.
Si spegne la scalata di Allegri, abituato a ‘stare in alto’ dopo le splendide partite disputate in serie A. “Non è facile giocare contro una squadra che si difende molto bene” ha dichiarato il neo mister, quasi a voler giustificare la mancanza di tiri conclusivi nello specchio della porta avversaria. Eppure i bianconeri ci tenevano a far bella figura e a conservare la loro imbattibilità: galeotto il tocco di Arda Turan e di Mandzukic al suo fianco; la Juve, poco concreta, si spegne in Europa e torna a casa a testa bassa, subendo un gol alla mezz’ora del secondo tempo. “Bastava lo 0-0” ha sottolineato Chiellini, ma ormai l’amaro è stato abbondantemente masticato. Più positivo è sembrato Bonucci che sente di far parte di una delle squadre più forti attualmente: “Ci rituffiamo in un campionato che ci ha visto protagonisti negli ultimi tre anni. Ma adesso dobbiamo di nuovo dimostrare che siamo la squadra da battere”.
Entusiasta, di rimando, la reazione del mister del Vicente Calderon: “Ci siamo appoggiati molto sui lanci per superare il loro centrocampo, ma nel primo tempo non abbiamo trovato spazi. Nella ripresa, invece, la partita si è un po’ aperta grazie anche all’inserimento di Griezmann. Ci è andata bene. Sarà un girone duro, in cui non sarà facile vincere fuori casa. Adesso pensiamo alla Liga”. I padroni di casa conquistano ancora una volta la vittoria, distruggendo il muro dell’imbattibilità juventino e mettendo un nuovo mattone sul loro ‘palazzo’ fatto di 18 vittorie in 20 partite.
Nulla è perso ancora per la squadra di Allegri, ma questa sconfitta dimostra, ancora una volta, come il campionato europeo si discosti totalmente da quello italiano: nonostante il possesso palla, il pressing avversario ha sminuito le forze di Tevez e dei compagni, abituati a strabiliare il pubblico.
Uno stadio, quello dei biancorossi, che ha contribuito a ridimensionare l’entusiasmo bianconero e alla fine del match sono 6 i cartellini di ammonizione rifilati agli italiani. Quella di ieri è sembrata una Juve debole in difesa, poco attiva, ma i calciatori sono già pronti per la terza ‘puntata’ della Champions, da disputare tra 20 giorni contro l’Olympiacos.
In bolla al lupo ai bianconeri