“Gigi e Giorgio sono due leader che incarnano la juventinità: sono un esempio per tutti”. Con queste parole, pronunciate nella conferenza stampa convocata ad hoc, Andrea Agnelli ha annunciato urbi et orbi il rinnovo dei contratti di Gianluigi Buffon (fino al 2017) e di Giorgio Chiellini (fino al 2018).
Accanto ai due, presenti nella sala stampa di Vinovo, il numero uno bianconero si è abbandonato a svariati elogi: “I numeri che riguardano Gigi e Giorgio riassumono al meglio cosa significano per la Juve: ventiquattro stagioni in due, sette scudetti conquistati da Buffon e quattro da Chiellini. Sono rimasti con noi all’inferno e ci hanno riportato in paradiso, sono esempi di leadership in campo e fuori. Gigi è sempre stato un punto fermo nello spogliatoio in particolare nei primi sei mesi della stagione 2012-13 quando l’allenatore era squalificato. Chiellini incarna la grinta e la determinazione. Buffon merita il Pallone d’Oro, sarebbe curioso se lo vincesse Neuer e lui no”.
Oltre alle solite frasi di rito, il portierone e l’ex difensore di Livorno e Fiorentina si sono lasciati andare anche a considerazioni più interessanti che toccavano avvenimenti passati. “Quale partita vorrei rigiocare per cambiare il risultato? Un rammarico che ho è sicuramente il fatto di non aver giocato quella finale in casa a maggio”, queste le parole di Chiellini, mentre Buffon non si è limitato a citare la partita con il Benfica, menzionando la finale di Coppia Italia del 2012 contro il Napoli, che avrebbe potuto far conquistare alla Juve un magnifico “double”, dopo la vittoria del primo scudetto dell’era Conte.