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Jezebel: lo stereotipo della donna di colore

L’immagine di donne di colore lascive e promiscue, per natura, è uno stereotipo che persiste da secoli. Storicamente, le donne bianche, come categoria, erano rappresentate come modelli di rispetto di sé, autocontrollo, modestia e anche purezza sessuale. Tuttavia, le donne nere erano spesso ritratte come promiscue, persino predatrici. Questa raffigurazione di donne nere è simboleggiata col nome Jezebel, collegato sopratutto alla prostituzione e alla schiavitù nel passato fino ad oggi.

Tra le atrocità sessuali subite dalle donne di colore durante l’epoca della schiavitù, lo stupro è stato spesso l’elemento presente. Meno nota è la prostituzione forzata da parte, ad esempio, dei coloni.

Nelle colonie nordamericane, gli schiavi erano spesso considerati proprietà, piuttosto che persone. Le donne schiave, uomini e bambini venivano spesso stuprati dai padroni bianchi. Alcuni di loro venivano venduti direttamente nei bordelli, il cosidetto Plaçage, un sistema di concubinaggio tra donne schiave o persone di colore libere, sviluppato in Louisiana e in particolare a New Orleans nel tredicesimo secolo.

Questi erano tentativi da parte di un padrone di influenzare la riproduzione dei suoi schiavi per un mero profitto finale. Questo sistema comprendeva rapporti sessuali forzati tra schiavi maschi e femmine, incoraggiando le gravidanze.

La prostituzione delle donne di colore è stata anche una pratica comune nelle colonie britanniche caraibiche. Oltre allo stupro imposto dai padroni delle piantagioni ai loro schiavi fornendo loro lavoro e schiavizzando i figli di queste unioni, c’era anche la “prostituzione organizzata”. Questo commercio schiavista era organizzato, principalmente, da donne “bianche”, le quali seviziavano le cosidette prostitute nere se quest’ultime fossero scappate senza dare il loro compenso alle padrone.

In conclusione, il fenomeno Jezebel ha da sempre rappresentato la donna di colore come prostituta. Nell’epoca moderna è stata un’immagine costante nei film che non hanno fatto altro che rafforzare i vili stereotipi sessuali delle donne di colore. Le loro prestazioni sessuali attingono a immagini secolari di donne nere come prostitute disinibite. Video musicali trasmessi in televisione, specialmente quelli di artisti gangsta rap, ritratti in modo succinto, donne nubili e nere. A mezzo secolo dal movimento americano per i diritti civili, è sempre più facile trovare donne nere, specialmente giovani, raffigurate come Jezebels il cui unico valore è quello del commercio sessuale.

Vittorio Dezio
Vittorio Dezio
Laureato in laurea triennale in lingue inglese e giapponese. Attualmente studente di laurea specialistica in Storia e civiltà giapponese. Sono un folle amante della letteratura e dei libri. Amo le lingue, in particolare quella del Giappone.