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Istruzione: didattica online o ritorno sui banchi?

L’istruzione è materia molto delicata, sopratutto se si parla di sicurezza sanitaria per i nostri studenti.

Mentre molti fra studenti e studentesse del Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II di Napoli si battono per i propri diritti all’istruzione inerenti all’ultima delibera che vede l’inizio del prossimo anno accademico (2020/2021) con un ritorno alla didattica a distanza per molti tra corsi di studio triennali e magistrali, delusi anche dal non poter essere totalmente immersi su un piano propriamente di esperienza che la stessa università garantiva ai propri studenti con confronti intellettuali con i docenti e gli studenti stessi prima dell’avvento dell’emergenza sanitaria da covid-19, la ministra Azzolina cerca di predisporre tutto per una nuova partenza della scuola quanto più vicina alla normalità.

Infatti, proprio in virtù di ciò, Azzolina ha iniziato con il disporre una gara per i test sierologici da effettuare su tutto il personale scolastico ed è in procinto di iniziarne un’altra per i banchi, così da poter garantire la sicurezza di studenti e studentesse che non vedono l’ora di ritornare sui banchi di scuola.

Lo stesso commissario Arcuri, come dichiarato dalla coordinatrice della scuola per le Regioni, Cristina Grieco, ha garantito la copertura, sul fronte economico, da parte dello Stato per i test al personale scolastico, ma quello che più preme riguarda l’insieme del complesso organico degli stessi docenti.

Infatti, quest’ultima preoccupazione non verte unicamente sullo slittamento del concorso straordinario dei docenti, che non avrà più luogo questa estate ma in autunno, ma il numero degli stessi docenti, dato che le Regioni aveva chiesto il reintegro di 1090 posizioni che sono stati dati al sostegno, diminuendo tutti gli altri.

Proprio per poter far fronte a qualsiasi situazione ed evitare che vi siano rischi, il presidente della Conferenza delle Regioni, Bonaccini, ha richiesto una riunione Governo-Regioni, a cui ha partecipato anche la coordinatrice Grieco, per l’organizzazione dei test sierologici e per capire quali siano le decisioni che possano garantire maggior sicurezza e garantire una giusta istruzione.