L‘Istat, Ente Nazionale di Statistica, nonché istituto italiano per l’indagine economica e demografica dei consumi e dei guadagni nazionali per eccellenza, ha segnalato un calo del Pil, Prodotto Interno Lordo, nel primo trimestre del 0,1% rispetto all’anno precedente, durante il quale si era avuto un leggero rialzo del 0,1%. Anche il conteggio su base annua è diminuito, si parla di -0,5%. L’Istat nota anche che il primo trimestre 2014 ha avuto una giornata lavorativa in meno sia su base trimestrale che su base annua.
Per quanto riguarda i consumi fissi nazionali, ossia tutte le spese comprendenti anche quelle extra territoriali sostenute dalle famiglie residenti, si è verificato un incremento dello 0,1% mentre la spesa per mezzi pubblici ha subito un calo considerevole del 7,7%. Gli investimenti fissi lordi, cioè tutti quei beni durevoli destinati all’uso aziendale come autoveicoli, mobili e impianti, hanno subito invece un calo lieve dello 0,2%, inesistente per i consumi delle famiglie residenti. Il rialzo si è ripresentato con gli investimenti per i consumi della Pubblica Amministrazione e delle istituzioni sociali private.
In costante rialzo invece i settori dell’esportazione e dell’importazione: hanno registrato, rispettivamente, +0,8 % e +0,3%. L’aumento del livello dell’export in base al Pil riguarda soprattutto la vendita di autoveicoli, che hanno subito un aumento del 19,8 %. Tuttavia, a subire un calo notevole del 21,7 % sono state le vendite di prodotti petroliferi raffinati. Ciononostante, valutando i dati dell’Istat, si deduce che per il 60% la causa dell’aumento sia l’innalzamento del livello delle vendite di macchinari e apparecchi verso USA e stati EDA (Economie Dinamiche dell’Asia – ndr), in particolar modo di automobili verso lo stato americano.
Le importazioni, aventi come paesi di provenienza Cina, Francia e Germania, sono in costante calo. Specialmente lo stato teutonico ha assistito a un crollo dell’acquisto di materiale da impiegare nei mezzi di trasporto, che solo nel 2007 contava il 33% nel settore dei trasporti italiano. Il crollo delle importazioni di materiale per mezzi di trasporto tuttavia vede un preoccupante aumento delle importazioni di prodotti alimentari e agricoli. Gli oggetti di valore, o oggetti di lusso, ovvero quegli oggetti che vanno ad aumentare il patrimonio familiare, invece hanno causato un abbassamento del Pil di 0,2 punti, mentre la domanda estera netta ha visto un aumento di 0,2 punti.
Nonostante questi aumenti e questi cali, l’Italia registra “variazioni minime, intorno allo zero” come sostiene l’Istat, confermando che l’Italia in termini di Pil sia indietro di 14 anni. Il valore complessivo invece è pari a 340,753 miliardi di euro, il più basso dal 2000.
La spesa familiare, sostenuta direttamente dalle famiglie e caratterizzata dall’acquisto di beni e servizi, invece è in aumento del 0,1%, rispetto non solo al trimestre precedente ma anche a quelli risalenti al 2010.
Il settore dell’agricoltura invece è caratterizzato da un aumento significativo del 2,2%, nonostante il continuo calo delle esportazioni agricole, a differenza del settore industriale che ha subito un calo del 0,4% e del settore dei servizi che non ha visto variazioni.