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Israele, i primi exit poll sulle elezioni

Nelle elezioni il Israele, per rinnovare i 120 membri della Knesset, i primi exit poll, diffusissima immediatamente dopo la chiusura delle urne, immortalano un voto al fotofinish, più incerto degli ultimi anni.

Mentre da un lato sembra voler premiare il premier in carica, dall’altro fa emergere invece l’ex capo di Stato maggiore Benny Gantz al suo debutto in politica.

Testa a testa tra il Likud di Benjamin Netanyahu e Blu-Bianco dello sfidante Benny Gantz, alcuni emittenti assegnano un vantaggio a Gantz pari a 4 seggi.

La tv pubblica assegna un vantaggio al partito “Blu-Bianco” dello sfidante di un solo seggio.

Gantz risulta quindi essere il primo partito, a Netanyahu coalizione, mentre come coalizione avrebbe prevalso quella di destra guidata da Netanyahu che avrebbe, in base a questi exit poll, 64-60-64 seggi contro 56-60-56 della coalizione di Gantz.

Le due liste di destra, quella di Bennett e quella di Feiglin, al momento attuale non sarebbero state in grado di superare la soglia elettorale.

“Abbiamo vinto. Il popolo di Israele si è pronunciato. In queste elezioni c’è un chiaro vincitore e un chiaro perdente”, Benny Gantz ha già voluto dichiarare la vittoria di queste elezioni in Israele.

“Il blocco di destra guidato dal Likud ha ottenuto una chiara vittoria. Ringrazio i cittadini di Israele per la loro fiducia. Inizierò a formare un governo di destra con i nostri partner naturali stasera” la replica immediata di Netanyahu.
Questo è un voto al quale sono chiamati oltre sei milioni di israeliani, il quale simboleggia soprattutto un vero e proprio referendum riguardo il leader del Likud, Netanyahu, primo ministro in cerca di un quinto mandato.

Le percentuali dell’affluenza, almeno fino alla metà di questo pomeriggio, sono calate del 3% rispetto alle elezioni del 2015.

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II