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Ischia: gamberetti spiaggiati, arriva la soluzione

Ad Ischia biologi al lavoro dopo il singolare ritrovamento di migliaia di gamberetti sulla Spiaggia di San Montano. Allarme ecologico o un semplice incidente? Sono solo due delle ipotesi che da ieri si susseguono tra i curiosi e le autorità che lavorano sul caso.

Il ritrovamento dei gamberetti, ieri, da parte della Guardia Costiera; sul posto è intervenuto prontamente il personale della Stazione Zoologica Anton Dohrn che ha proceduto al prelievo di alcuni campioni per accertare le cause di questo strano evento. 

L’ipotesi più accreditata in queste ultime ore, era quella dell’inquinamento ambientale, in questo caso marino, poi scongiurato poichè, se così fosse stato, il fenomeno non avrebbe riguardato esclusivamente dei gamberetti, ma coinvolto anche altre specie. Da ieri pomeriggio si sono susseguiti numerosissimi controlli sia nella Baia di San Montano a Lacco Ameno, sia sui fondali dell’isola d’Ischia, che hanno però scongiurato questa ipotesi. 

Naturalmente quei crostacei non dovevano essere raccolti, né mangiati, così come ha precisato sin da ieri il comandante della Guardia Costiera, Andrea Meloni. “Si raccomanda di evitare il prelievo degli stessi, al fine di consumo umano. Dalle verifiche condotte sino ad ora, il fenomeno è circoscritto alla baia di San Montano”. 

In realtà in queste ultime ore arriva una prima possibile soluzione da parte dell’Anton Dohrn; sembrerebbe infatti che i crostacei siano stati intercettati da una corrente che nottetempo li avrebbe portati in superficie; in particolare ciò è dovuto al cosiddetto fenomeno del fototropismo, tipico di questi crostacei. Secondo la stazione Anton Dohrn, il fenomeno è stato osservato più volte sulle coste di Ischia, anche se mai in queste dimensioni. Causa della moria non sarebbe dunque l’inquinamento  o i gas, in particolare quelli sulfurei, spesso scaturiti dai piccoli crateri presenti sui fondali dell’isola d’Ischia. 

Da precisare anche che questo tipo di crostaceo, non è diffuso a fini commerciali, in quanto contiene una percentuale molto accentuata di sodio e quindi inadatte al consumo umano o per mangimi animali.