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sabato, 30 Settembre 2023

Iraq: esercito bombarda jihadisti

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Ancora scontri in Iraq, dove a Beirut le forze armate irachene sono impegnate in pesantissimi combattimenti contro i miliziani jihadisti che stanno puntando alla conquista della città di Baquba, capoluogo della provincia di Diyala che confina con l’Iran, a circa 50 chilometri a Nord-Est da Baghdad. Attualmente gli scontri sono ancora in atto nei pressi di Muqdadiyah a circa 50 chilometri dal confine della capitale iraquena.

Da Ginevra, la commissione dell’Onu per i diritti umani ha confermato le esecuzioni sommarie di civili e soldati da parte di gruppi di jihadisti; tra gli episodi denunciati, il più cruento è quello che getta luce sull’uccisione di 17 civili che lavoravano con la polizia locale in una strada di Mosul. Rupert Colville, portavoce commissario dell’Onu per i diritti umani, ha dichiarato che stando alle informazioni reperite, “le persone uccise nei giorni scorsi in Iraq sarebbero un centinaio e i feriti un migliaio”. John Kerry, il Segretario di stato americano, rispondendo a una domanda sulla situazione attuale in Iraq col ministro degli Esteri britannico William Hauge, al termine del discorso contro gli stupri di guerra a Londra, ha dichiarato che “il Presidente Obama si è incontrato con il suo team di esperti in politica estera per valutare una serie di opzioni, tra cui quella militare”. Intanto la massima autorità religiosa sciita dell’Iraq, il Grande Ayatollah Ali al Sistani, oggi ha lanciato un appello “a tutti coloro in grado di portare le armi” per avallare l’arruolamento nei ranghi dell’esercito e combattere così l’avanzata dei militanti jihadisti sunniti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante. Anche il presidente iraniano, Hassan Rohani, non ha mancato di lasciare una dichiarazione mentre era al telefono con il premier iracheno, Nouri al-Maliki; il presidente iraniano ha precisato infatti che “l’Iran combatterà il terrorismo sunnita e non permetterà ai Paesi stranieri di esportare il terrore”. Mentre Teheran etichetta le azioni dei combattenti dell’Isis come ‘attacchi terroristici’, continua la loro cruenta offensiva dei jihadisti; difatti pare che l’esercito iracheno bombardi le loro postazioni a Saadiyah e a Jalawla, precisamente due piccoli villaggi della provincia di Diyala, conquistati dagli insorti meno di 24 ore fa. L’accaparramento dei territori nominati è strategico, in quanto la zona apre la strada direttamente verso Baghdad, almeno secondo quanto ha ammesso Arabiya.

Jihadisti
Jihadisti

Degna di nota è l’evacuazione di decine e decine di cittadini americani tra civili, militari, giornalisti, inviati speciali, mediatori e contractor, che nelle ultime ore hanno lasciato la base irachena di Balad, uno dei maggiori centri di addestramento del Paese, proprio a causa della pericolosa avanzata jihadista. I ‘terrororisti’, una volta penetrati all’interno della città di Tikrit, hanno chiesto ai loro sostenitori e ai loro alleati di continuare l’avanzata verso la capitale. Proprio sulla scia di questi ultimi eventi, alcune moschee sciite di Baghdad stanno diffondendo l’appello della loro massima autorità religiosa; “il loro annuncio è un grido di aiuto verso i fedeli affinché impugnino le armi per difendere le mura della loro città”, queste sono le recenti testimonianze dichiarate all’ANSA da alcuni occidentali presenti nella capitale irachena.

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