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Traffico di stupefacenti: 18 cittadini italiani in manette

Una rete estesa sull’intero territorio italiano, quella del traffico di stupefacenti sotto il controllo delle associazioni criminali campane, che non si lascia scoraggiare nemmeno dai regimi di carcere duro.

Un indagine coordinata dalla DDA di Napoli, ha portato oggi i Carabinieri della compagnia di Casal di Principe all’applicazione di un ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dall’Ufficio G.I.P per 18 cittadini Italiani. L’operazione si è svolta nelle province di Napoli, Caserta, Modena e Lucca.

Le misure cautelari previste non sono uguali per tutti i fermati, quindici di loro infatti sono attualmente i carcere, due agli arresti domiciliari e per uno di loro è stato emanato un divieto di dimora. L’accusa è di reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti con le circostanze aggravanti per reati connessi ad attività mafiose, secondo l’ ex art. 73, 74 D.P.R. 309/90 e art. 416 bis 1 c.p.

L’indagine era iniziata ne l 2015 e ha portato a indizi di colpevolezza non trascurabili. Sono stati, infatti, rinvenute e sequestrate armi da guerra,  diverse dosi di stupefacenti quali cocaina, hashish e marijuana e somme di denaro derivanti da tali attività criminali.

Le indagini hanno inoltre portato, tramite una serie di prove indiziare, a collegare i 18 fermati ad una stabile organizzazione criminale con a capo un esponente  del Clan dei Casalesi, fazione Schiavone, figlio di uno degli esponenti del clan attualmente ristretto al regime di 41 bis.

L’organizzazione sarebbe dotata di mezzi, risorse finanziarie, accurata suddivisione in ruoli e con ampia e ramificata diffusione delle attività illecite in diverse zone della provincia di Napoli e Caserta.

L’associazione al clan dei Casalesi, per gli inquirenti, costituisce un ulteriore aggravante alla situazione dei fermati i quali si avvalevano della loro affiliazione al clan camorristico per  esercitare atti intimidatori ai danni delle loro vittime.