Cento anni fa nasceva Indira Gandhi, la seconda prima ministra della storia. Una donna dotata di una forte personalità, tenacia e determinazione.
Indira Priyadarshini Nehru-Gandhi nasce il 19 novembre del 1917 a Allahabad (luogo di grandissima importanza per la religione indù) in India, in una famiglia di Kashmiri Pandit. Il padre, Jawaharlal Nehru, è una figura importante nella lotta del Paese per l’indipendenza dall’impero britannico.
Il 18 gennaio del 1966 Indira Gandhi viene eletta Primo Ministro, e già l’anno successivo il Partito del Congresso deve fare i conti con una notevole riduzione di consensi provata dalla presenza, in alcuni governi regionali, di correnti di estrema sinistra. Nel 1966 si ebbe in India la prima grande carestia, la più grave che abbia mai colpito il Paese. Seppure a fatica, Indira Gandhi riuscì a farsi strada, adottando diverse misure politiche ed economiche, volte sia a tutelare l’India, sia a imprimere determinati concetti sociali nella popolazione.
Indira Gandhi è la seconda prima ministra della storia, e oggi 19 novembre, ricade il centenario della sua nascita. Gandhi è nota per le varie politiche adottate, prima conservatrici poi di carattere più socialista, con le quali cercò di modernizzare l’India; ma anche per la guerra contro il Pakistan da cui nacque il Bangladesh; per un avvicinamento con l’URSS e per la criticata svolta autoritaria della seconda metà degli anni Settanta.
Morì il 31 ottobre 1984, uccisa da due sue guardie del corpo sikh, che volevano vendicare il modo in cui aveva represso i movimenti indipendentisti del Punjab. Solo qualche settimana prima il generale Ashwini Kumar le aveva consigliato di escludere dal suo servizio di sicurezza i Sikh, ricordandole che quella comunità le aveva giurato vendetta per la repressione nel Tempio d’oro di Amritsar.
Indira Gandhi, rappresenta una figura particolarmente controversa ma al contempo, la sua importanza nel progresso economico, sociale e industriale dell’India è innegabile.