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mercoledì, 27 Settembre 2023

Indiana: legge anti-gay

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Raffaella Ambrosanio
Raffaella Ambrosanio
Redattrice del XXI Secolo, universitaria ed innamorata della comunicazione in tutte le sue forme. Coltiva tante passioni, ama viaggiare mantenendo le proprie radici ben salde al suolo e sogna l'America.

Entrare in un bar e vedersi rifiutati solo perché si è omosessuali da oggi è possibile. Accade in Indiana, USA, dove da giorni è in vigore il “Religious Freedom Restoration Act“, legge “anti-gay” che permette a singoli individui o intere società di rifiutare di prestare i propri servizi o di accogliere nelle proprie strutture gli omosessuali. La legge è nata per tutti coloro che, secondo il proprio credo, si rifiutano di mischiarsi con gli omosessuali e quindi potranno rifiutarli senza essere accusati di discriminazione.

Il decreto, voluto e firmato dal governatore repubblicano Mike Pence, ha suscitato non poche polemiche alle quali il governatore si è così difeso: «l’Indiana sta facendo passi avanti per proteggere i diritti costituzionali e i privilegi derivanti dalla libertà di religione per persone e famiglie di fede e questa valanga di intolleranza riversata sul nostro stato è solo scandalosa».

 La legge, secondo il pensiero del governatore Pence, non mira alla discriminazione ma è stata pensata proprio per tutelare la libertà di religione e il credo di ognuno.

Le voci che vorrebbero il “Religious Freedom Restoration Act” abolito arrivano anche da esponenti politici e da molte importanti associazioni commerciali e corporation. Il sindaco di Indianapolis Greg Ballard, repubblicano quanto il governatore Pence, spinto dal buon senso e dal timore di eventuali ritorsioni di natura economica e sociale,  si è dichiarato contrario.

Inoltre, come accaduto in Arizona, le società private hanno minacciato di spostare altrove il proprio business con tutto il giro d’affari che comportano. La prima azienda a esprimersi contraria è stata la Salesforce, che attraverso un tweet ha annunciato la «cancellazione di tutti i programmi che richiedono ai nostri consumatori/dipendenti di viaggiare in Indiana». Quasi in automatico è partito il tweet di Tim Cook, amministratore delegato dell’Apple, che ha così commentato:«Apple è aperta a tutti. Siamo profondamente insoddisfatti della nuova legge dell’Indiana, e chiediamo che il governatore dell’Arkansas ponga il veto ad una legge simile in discussione, la H.B.1228», disegno di legge simile a quello emanato in Indiana.

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