All’alba del 27 giugno nell’India del Sud, a Hyderabad, nello stato orientale di Andhra Pradesh, un gasdotto è esploso causando la morte di 16 persone; molti sono i feriti e le case sventrate dall’esplosione. Ancora sconosciute le cause della tragedia.
La deflagrazione del gasdotto, di proprietà della compagnia statale pubblica indiana Gail, è avvenuta nei pressi di una raffineria a Sud-Est di Nagaram, a circa 560 chilometri di distanza dalla capitale di Hyderabad. L’esplosione ha causato la relativa e prevedibile reazione di un potente incendio che è divampato con fiammate alte sino a 20 metri d’altezza circa. Il bilancio delle vittime, ancora provvisorio, è di 16 morti accertati ma non si escludono altri nefasti aggiornamenti nelle prossime ore. Al gigantesco rogo sono sopravvissute circa 10 persone che hanno riportato profonde ustioni e gravi ferite, le quali sono state recuperate dai soccorsi in stato di shock e terrore. I soccorsi hanno prontamente recuperato alcune vittime che riportavano gravissime ustioni; i feriti sono stati immediatamente ricoverati. Svariate sono state le decine di case coinvolte e quindi distrutte e rase al suolo nell’onda d’urto della grave esplosione; anche molti negozi colpiti dallo scoppio del gasdotto sono stati ridotti in macerie. Successivamente la raffineria è stata presa d’assalto dalla conseguente reazione d’ira di una folla di abitanti infuriati, testimoni oculari della tragedia. Per ritorsione e rabbia questi ultimi hanno devastato i vari locali dello stabile e saccheggiato le attrezzature della struttura.

Nimmakayala Chinna Rajappa, ministro dello stato orientale di Andhra Pradesh, ha annunciato e confermato alla stampa assieme alle autorità indiane la disastrosa esplosione del gasdotto nel distretto Est di Godavari. Gravi danni, feriti, case in macerie: questo il bilancio causato dal vasto incendio scoppiato subito dopo la potente e violentissima deflagrazione. Secondo il Presidente della Società, citato dall’agenzia Press Trust of India (PTI – ndr), non si conoscono ancora le cause preponderanti che hanno causato il terribile incidente; “Per ora siamo molto concentrati sui soccorsi” ha sottolineato il dirigente riferendosi alle vittime coinvolte nell’esplosione del gasdotto. Secondo le testimonianze degli abitanti del posto che hanno assistito terrorizzati alla tragedia, la colpa sarebbe da attribuire alla negligenza delle autorità locali che non operavano una giusta manutenzione dell’impianto che è scoppiato. La popolazione locale infatti è stata svegliata da un rumore assordante e successivamente ha assistito impotente alla propagazione delle fiamme che hanno bruciato anche centinaia di palme da cocco nella zona. Non è la prima volta che l’India si trova in ginocchio per disastri del genere; quanti altri poveri innocenti dovranno perdere la vita prima di collaudare drastiche misure di sicurezza?