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India, almeno 120 morti a causa del monsone

In due stati dell’India sono morte 127 persone negli ultimi tre giorni, tutto ciò a causa delle conseguenze delle piogge monsoniche, piogge stagionali che colpiscono il paese ogni estate.

La stima, dell’ Hindustan Times, è stata diffusa dall’Agenzia nazionale di gestione delle catastrofi, e vede lo stato dello Uttar Pradesh come il più colpito, registrando bel 93 morti. Il resto dei decessi sono localizzati in Bihar, in particolare nella capitale Patna.

Grandissimi disagi al traffico ferroviario e a quello automobilistico oltre alle infrastrutture quali ospedali, scuole e centrali elettriche.

La stagione delle piogge si sarebbe dovuta esaurire all’inizio di settembre, ma a volte, così come quest’anno, capita che si estenda per altre settimane.

Le stime per il 2019 affermano che si estenderà fino alla metà di ottobre, prima volta dal 1960, anno in cui l’india ha iniziato a registrare le conseguenze del monsone.

Secondo il Times of India, rispettando le previsioni per il mese di settembre, quella del 2019 sarà stata la stagione monsonica più piovosa da circa un secolo a questa parte.

La stagione indiana dei monsoni è fondamentale per la produzione agricola autoctona, seppur in qualche occasione causi morti e disagi in tutta l’area, comprendente anche il Nepal e il Bangladesh.

Le stime a domenica 29 settembre, prima degli ultimi dati riportati il numero dei morti in India, affermavano che nel 2019 la stagione dei monsoni aveva causato almeno 350 morti nei tre paesi.

Le piogge dovrebbero affievolirsi dopo lunedì 30, ma la situazione continuerà a versare in un estremo stato di gravità. Secondo il Times of India, in materia di alluvioni, i livelli di diversi fiumi che scorrono in Bihar, in particolare il Gange, stanno progressivamente aumentando e potrebbero rompere gli argini.

 

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II