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Incendi: Italia in fumo: distrutti 65.000 ettari di superficie

Una dozzina di incendi boschivi al giorno, per un totale di circa 1.260 dall’inizio del 2021. Sono le statistiche dei vigili del fuoco in questa estate rovente, con gli ultimi dati aggiornati all’1 agosto 2021. Già a partire da Maggio, Filippo Micillo, al vertice dell’Ufficio pianificazione e coordinamento del servizio antincendio boschivo per i pompieri, aveva carpito i segnali che la stagione sarebbe stata intensa ed impegnativa, chiedendosi se fosse scattato il momento di crisi, che mediamente si ripete con una ciclicità di quattro/cinque anni, con un aumento vertiginoso dei casi, come testimoniano i dati registrati fin dagli anni Ottanta.

Avvinghiato nella morsa dei roghi tutto il Centro Sud, ma nessuno viene risparmiato: Marche, Lazio, Abruzzo, Basilicata, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.

I numeri degli incendi

Nel 2020 gli incendi boschivi al censimento dei pompieri sono stati in tutto 4.865 per 55.000 ettari di superficie. I numeri non devono fare trasalire poiché messi al confronto con i primi sette mesi del 2021: come spiega Micillo, la stagione degli incendi oramai si è dilatata. I roghi autunnali, quelli di settembre-ottobre, possono essere anche più distruttivi di quelli estivi. Nel 2019 i Vigili del Fuoco hanno contato 4.351 roghi nelle selve, che hanno ridotto in cenere 36mila ettari.

Le cause

Gli ultimi dati statistici dei carabinieri forestali, risalenti al 2019, restituiscono una percentuale infima, inferiore al 2%, le responsabilità della natura.

Sono gli incendi provocati dai fulmini. Un altro fenomeno comunque in crescita“. – spiega Micillo.

Ben sei casi su dieci sono da ricondurre a cause dolose. Ma la piromania, cioè l’innesco provocato da persone affette da disturbi di natura psichica, non è l’unica ragione: come illustra il rapporto Ecomafie di Legambiente, tra le le ragioni ci sono ritorsione, vendetta, il rinnovo delle aree destinate ai pascoli oppure gli interessi illegali delle organizzazioni criminali.

E poi c’è la sempiterna assenza di manutenzione.  Secondo il capo del corpo nazionale dei vigili del fuoco, Guido Parisi: “è il clima secco e ventoso a favorire il diffondersi dei roghi”, ha affermato, recensendo gli incendi abruzzesi.

Il patrimonio

I roghi non hanno dato tregua alle autorità competenti nelle ultime settimane, con danni incalcolabili anche al patrimonio ambientale.

La prevenzione obbligatoria per contrastare il rischio incendi

La normativa in materia di prevenzione incendi in Italia, si basa sui contenuti del Testo Unico sulla Sicurezza, anche noto come D.lgs 81/08. Questo corpus di leggi ha permesso di uniformare e ottimizzare le strategie utili a contrastare il rischio di incendi e scongiurare eventuali morti e ferimenti.

I presupposti della prevenzione obbligatoria in Italia si fondano su tre aspetti in stretta relazione fra loro:

  1. Valutazione del rischio;
  2. Progettazione e revisione dell’impianto antincendio;
  3. Formazione del personale.