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mercoledì, 4 Ottobre 2023

In Ucraina continua la controffensiva di Kiev

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Antonio Luca Russo
Antonio Luca Russohttps://www.21secolo.news
Studente di Giurisprudenza presso l’Università “Federico II” di Napoli, fin da piccolo appassionato di attualità, scienze, polita ed esteri. Tra un manuale di diritto e l’altro, adora espandere i propri orizzonti con viaggi e letture. Crede fermamente nei princìpi espressi nella nostra Costituzione e nel ruolo fondamentale della Giustizia nella nostra società.

Continua senza sosta in Ucraina quella che ormai può essere definita come una vera e propria guerra civile. Il Governo centrale ucraino ha infatti intrapreso nella notte del 2 Maggio la prima grande operazione nel Sud-Est del Paese contro i filorussi. La mobilitazione di truppe portata avanti a Sloviansk è iniziata Venerdì alle 4.30 locali. Per l’attacco sono stati utilizzati mezzi blindati ed elicotteri, due dei quali abbattuti dai separatisti filorussi con l’ausilio di lanciarazzi portatili. L’autoproclamato sindaco della roccaforte filorussa, Viaceslav Ponomariov, ha affermato che in nottata sono morti oltre 10 civili del vicino villaggio di Andreievka, anche se mancano conferme da fonti indipendenti. Il ministro degli Interni ucraino Arsen Avakov ha annunciato che le operazioni continueranno: “La fase attiva dell’operazione prosegue dall’alba, noi non ci fermiamo. Questa notte le forze coinvolte nell’operazione antiterrorismo a Kramatorsk hanno preso il controllo della torre della televisione che in precedenza era sotto il controllo dei terroristi”. L’iniziativa  che  Kiev ha definito “anti-terroristica” è stata invece bollata come “punitiva” da parte di Mosca, la quale ha chiesto una riunione urgente, la 13esima, del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per discutere della grave escalation di violenze nell’Est dell’Ucraina.

Tre sono intanto i giorni di lutto annunciati dalla città di Odessa per rispetto delle vittime che si sono registrate tra i civili, quando Venerdì centinaia di militanti filorussi hanno attaccato una manifestazione per l’unità nazionale e, nonostante l’intervento della polizia, si è registrato un bilancio  tragico: oltre a 3 morti e 15 feriti per gli scontri in piazza, 38 persone sono morte in un incendio nella sede dell’Unione dei sindacati, la Casa dei sindacati, della città. Una trentina di persone sono morte per intossicazione da fumo e altre 8 si sono schiantate al suolo dopo essersi gettate dalle finestre dell’edificio per sfuggire alle fiamme. In città è atteso nelle prossime ore l’arrivo di Yulia Tymoshenko, l’ex premier scarcerata dopo la rivoluzione a Kiev e ora candidata alle prossime presidenziali, per verificare la situazione.

Gli Stati Uniti hanno chiesto a Ucraina e Russia di ristabilire l’ordine dopo le violenze inaccettabili avvenute venerdì nella città che affaccia sul Mar Nero. Il Cremlino ha però ammesso a sorpresa di aver ormai perso sia i contatti che il controllo di quelli che definisce “gruppi di autodifesa”, facendo intuire che queste milizie siano oramai fuori controllo. Pare invece sia intenzione di Kiev continuare con le operazioni contro i ribelli. Tuttavia, nonostante gli inviti e i moniti sia del presidente Obama che del Segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon, gli attacchi intrapresi dall’Ucraina contro i ribelli, siano essi civili politicamente schierati o truppe mercenarie assoldate dalla Russia, hanno ricevuto un’implicita e silenziosa approvazione dall’Occidente. E’ chiaro infatti che le mire separatiste dei filorussi ucraini preoccupino Paesi come gli USA, i quali pur di evitare l’espansione dell’influenza russa nell’Europa dell’Est, pare siano disposti a chiudere un occhio sui bombardamenti intrapresi da Kiev sulla sua stessa popolazione. Bombardamenti per certi versi simili a quelli intrapresi dal presidente Assad sui ribelli siriani e fortemente censurati dai Paesi di mezzo mondo. Va però segnalato che mentre i gli ucraini filorussi pretendono che intere porzioni del territorio dell’Ucraina vengano annesse alla Russia, i ribelli siriani chiedono maggiore democrazia tramite le dimissioni del presidente Bashar al-Assad e l’eliminazione della struttura istituzionale monopartitica del Partito Ba’ath.

Intanto, stando alle promesse annunciate in una conferenza stampa alla Casa Bianca, il presidente Obama e la Cancelliera tedesca Merkel sembrano uniti nell’infliggere ulteriori sanzioni alla Russia, se questa dovesse commettere altri passi falsi, dando inizio alla cosiddetta “Fase 3”. Novità positive si registrano infine sul fronte degli ostaggi. Sono stati liberati infatti tutti gli osservatori dell’OSCE rapiti a fine Aprile dai ribelli filorussi e accusati di essere spie inviate dai Paesi europei. La buona volontà dei rapitori era stata già dimostrata nei giorni scorsi quando uno degli osservatori era stato rilasciato per motivi di salute.

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