Inutile negarlo, la chirurgia estetica piace, è il sogno di moltissime donne cambiare qualcosa del proprio corpo alla ricerca della perfezione estetica. Capita spesso di guardarsi allo specchio e trovare delle piccole imperfezioni: labbra irregolari, naso storto e a volte altro ancora. Ormai la chirurgia estetica è alla portata di tutti e mira a migliorare la persona, ma bisogna chiedersi quanto questa bellezza artificiale sia sana: la necessità di affidarsi ai bisturi nasce dalla visone di se stessi. I pazienti sono in larghissima maggioranza donne, ma di ogni fasce d’età. Il culto della bellezza perfetta porta indubbiamente a un abuso della chirurgia. Chi decide di sottoporsi a un intervento deve valutare anche gli effetti collaterali di cui non sempre si parla, e anche dei dolori che si auto infliggono molte donne per apparire più belle: periodi fatti di bende, ematomi e stanchezza, sottoponendo il proprio corpo a un forte stress.
L’Italia è il sesto paese al mondo per il numero d’interventi di chirurgia estetica, ma mentre prima erano soprattutto persone benestanti a farne uso, ora chiunque può permettersi qualche ritocchino. Non bisogna superare il limite, basta dare un’occhiata alle star di Hollywood per capire come l’eccesso possa portare risultati terrificanti: indimenticabile il volto di Michael Jackson. Qualche dato: 25 persone su 100 tornano sotto i ferri per rimediare ai danni della chirurgia estetica. Oltre 37 mila interventi l’anno sono ripetizioni del primo, per riparare un risultato insoddisfacente. Un circolo vizioso da cui è difficile uscire, che spesso porta a volti continuamente ritoccati, corpi artificiali e poco gradevoli.
La chirurgia è sicuramente uno strumento prezioso, ma prima di affidarsi bisogna essere sicuri della scelta e dei rischi che si possono correre. Il modo migliore è parlarne con uno psicologico, che possa guidare il paziente nella conoscenza di se stesso.