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Il suicidio di Robert Herman: il fotografo di New York

“Come fate ad amare la vita?” è l’ultimo interrogativo che si è posto il fotografo Robert Herman, uomo fortemente empatico e sensibile.

Il bigliettino riportante tale quesito, ritrovato poi dalla polizia, ha accompagnato l’estremo gesto di Robert.

Il signor Herman, giunto all’età di 64 anni, non ha saputo far fronte agli ostacoli che l’esistenza pone, continuamente, dinanzi a coloro che se ne definiscono i suoi padroni.

Lanciatosi nel vuoto, dal sedicesimo piano del suo appartamento, Robert è precipitato sul suolo del Tribeca Park, morendo sul colpo.

La vita

Herman nasce a Brooklyn, nel 1955.

Negli anni settanta, l’amore per le immagini in movimento e stabili lo portano, dapprima, a frequentare una scuola di cinema e poi a donarsi al mondo della fotografia.

Facendo uso di una Nikon F del padre, il fotografo è riuscito a catturare l’animo più bello della città di New York, in numerosi scatti.

Il genio

Le sue opere svelano un animo straordinariamente attento al dettaglio, una delicatezza eccezionale.

Lodato dai più svariati critici, Robert era noto per saper cogliere lo slittamento del tempo che intercorreva tra la tipica volontà fotografica di fermare il tempo, in un attimo, e la fluidità della vita.

Una prima serie di fotografie raccontano i cambiamenti che hanno avuto luogo in ogni angolo della Grande Mela: opere raccolte, poi, nel libro The new yorkers, del 2015.

Un secondo gruppo di immagini, raffiguranti gli spazi più suggestivi del mondo intero, è divenuto, invece, il contenuto di una seconda raccolta.

Fra le tante città che appaiono nei ritratti digitali di Herman, Napoli si distingue per la particolare cura che il fotografo vi ha dedicato.

Considerata dal’artista la sua seconda casa, l’affetto per la città partenopea nasce quando il suo destino si intreccia con quello di Viviana Rasulo.

Viviana Rasulo, sua collega, diviene ben presto anche la sua compagna.

Da quel momento in poi, Robert si propone di riportare il mondo contraddittorio e diversificato dell’eclettica Napoli, nel suo riflesso più vero.

La morte

La sua prematura scomparsa ha sconvolto l’universo critico che lo acclamava, il quale si dichiara scioccato dalla notizia.

“Mai mi sarei aspettato un simile atto da un uomo che pareva così innamorato della vita”, asserisce, amareggiato, l’esperto di arte e cinema Mario Franco.