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Il prossimo anno scolastico inizierà il primo settembre

Per far fronte al tempo perso a causa della pandemia Covid19, il ministro Azzolina ha elaborato un nuovo decreto scuola. In tale ordinanza, il ministro dell’istruzione ordina l’avvio del prossimo anno scolastico, in data primo o due settembre 2020.

La disposizione

“Stiamo pensando a un piano per riprendere le scuole in modalità in distanza se si dovesse riproporre il problema coronavirus anche in autunno”. Queste le dichiarazioni della politica, nel corso della giornata di ieri, su Rai 2.

La ministra, quindi, non esclude che l’allarme coronavirus possa prolungarsi sino alla stagione autunnale.

In quel caso, i docenti sono invitati a proseguire le loro lezioni a distanza, tramite il web e le video chiamate.

La situazione attuale

Sembra non sia ancora giunto il momento per tornare fisicamente in aula, la fase 2 non garantirebbe la sicurezza del personale scolastico e quella degli allievi.

Col virus ancora in giro, si è deciso di posticipare ulteriormente il rientro a scuola, che si sarebbe dovuto verificare il 18 maggio.

Si ritiene, dunque, sia ancora troppo rischioso far circolare nuovamente milioni di persone, di norma coinvolte nel sistema d’istruzione nazionale.

La sentenza

L’idea del nuovo decreto è quella di individuare un’unica data (a settembre) per il ritorno a scuola: così, a dispetto di ciò che è sempre accaduto negli anni scorsi, l’intera scolaresca nazionale tornerà a dedicarsi agli studi, nello stesso giorno.

Saranno concesse tre settimane di recupero, prima di dare inizio al vero e proprio ciclo annuale.

Gli insegnanti e i dirigenti riprenderanno a svolgere le lezioni presso gli istituti, solo se non sarà più ritenuta necessaria una didattica a distanza.

In caso contrario, diverrà indispensabile il potenziamento degli strumenti della rete, per far sì che allievi e docenti continuino a darsi appuntamento online.

Parecchi ragazzi e professori, difatti, specie nell’Italia meridionale, non hanno ancora a disposizione tutto l’occorrente che rende possibile l’accesso alle lezioni online.

Da qui, lo stanziamento di 70 milioni da parte di Lucia Azzolina  per l’acquisto dei computer da assegnare alle famiglie che ne sono sprovviste, di 10 milioni per le piattaforme e-learning delle scuole e di 5 milioni per la formazione digitale dei docenti.