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Il Presidente Confapi Napoli: “a rischio le imprese del Sud”

La pandemia da Covid 19 ha generato delle gravi conseguenze a tutti i livelli. Non fa eccezione il settore delle imprese, il quale risente di scarse tutele. Una situazione di difficile gestione, sulla quale incidono misure poco efficaci. Sulla questione interviene Raffaele Marrone, Presidente Confapi Napoli, che commentando l’ultimo report Istat sulle imprese ha dichiarato: “Dai comportamenti del governo traspare un assoluto disorientamento per quanto riguarda le fasi di messa in sicurezza delle imprese e del circuito produttivo nazionale”.

Nello specifico risulta che circa 73mila imprese, che equivalgono al 4% dell’occupazione, hanno asserito di essere chiuse; di queste, circa il 17mila prevedono di non riaprire. Tra le imprese che, al momento, risultano meno operative, quelle del Mezzogiorno hanno il maggior rischio di chiudere definitivamente. il 31,9% di quelle chiuse (un numero che corrisponde a 6mila unità) prevede di non riaprire, rispetto al 27,6% del Centro, al 23% del Nord-ovest e al 13,8% del Nord-est.

Un quadro negativo, che evidenzia le difficoltà di gestire al meglio la situazione. A questo proposito il Presidente della Confapi Napoli ha dichiarato: “Non sembra esserci alcuna possibilità, ma soprattutto capacità, di risolvere i problemi della Campania, del Sud Italia e dell’intero Paese.

È impensabile che si voglia parlare delle risorse del Recovery fund e del Next Generation Eu senza aver prima aver eliminato ostacoli come la palude burocratica in cui le nostre imprese affondano. I tempi per ottenere incartamenti, licenze, autorizzazioni sono lunghi, complessi e per nulla garantiti. E questo si traduce in un rallentamento dell’attività produttiva e delle capacità di sviluppo dei territori”.

Le dichiarazioni del Presidente Confapi Napoli e la necessità di una riforma della Pubblica Amministrazione

Infine, Marrone evidenzia il complesso rapporto tra giustizia e mondo delle imprese; quest’ultimo sottolinea la necessità di una riforma che renda celeri e certi i tempi di risposta del sistema giudiziario. Infatti ha dichiarato: “C’è la necessità di predisporre una riforma strutturale della Pubblica Amministrazione che sia di supporto e non di ostacolo all’imprenditoria.

La verità è che finora nessuno si è assunto la responsabilità di pianificare un programma dettagliato e  omogeneo delle cose da fare, limitandosi  a sterili tentativi che non hanno portato risultati. Solo dopo aver fatto tutto ciò si potrà parlare seriamente delle risorse che arriveranno e si potranno salvare le nostre imprese”.

Una situazione complessa, che necessita di interventi rapidi e di cambiamenti radicali nell’interesse delle imprese italiane.