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Il metodo tecnologico di riabilitazione per la balbuzie

 

Il metodo tecnologico che riabilita e argina la balbuzie.

Il centro Medico Vivavoce ha diffuso recentemente dei dati che riguardano le persone balbuzienti. Circa un milione soltanto in Italia, con incidenza maggiore sul sesso maschile e cinquecentosettantamila bambini con disturbi specifici del linguaggio. Dati che inciderebbero in modo collaterale anche su altri fenomenti quali bullismo, e difficoltà a trovare un impiego.

Un fenomeno da non sottovalutare certamente, molto grande e complesso che ha rappresentato una sfida per Giovanni Muscarà fondatore di Vivavoce, il centro medico che ha messo a punto un metodo tecnologico per aiutare le persone balbuzienti, come lui a non vivere con difficoltà.

”Nato a Londra con il nome di International Stuttering Centre (ISC), il Centro Medico Vivavoce cresce prima all’interno di Fondazione Filarete, centro di eccellenza costituito tra gli altri da Università degli Studi di Milano e Fondazione Cariplo, nel quale ha potuto elaborare e perfezionare il Metodo.”

 

Il metodo mette a punto una riabilitazione dimostrata oltretutto a livello internazionale, attraverso un software e un’app : «Abbiamo sviluppato un percorso di trattamento riabilitativo altamente innovativo, basato sul metodo MRM-S (Muscarà Rehabilitation Method for Stuttering) svolto da un’équipe multidisciplinare di professionisti. L’MRM-S è oggi dimostrato scientificamente, grazie ad un progetto che ha trovato ampio riconoscimento da parte della comunità scientifica internazionale» dichiara Muscarà, che ha lasciato la sua carriera a Londra per dedicarsi al progetto in Italia.

Metodo tecnologico che non si limita ad insegnare rimedi ma a rieducare la persona al controllo di ogni singolo movimento, alla produzione dei fonemi e del linguaggio in situazioni di stress e ansia generalizzata.

«La peculiarità del nostro metodo  risiede anche nell’approccio che integra al percorso frontale con il paziente l’utilizzo della tecnologia e della telemedicina» aggiunge.

Il centro cresce grazie all’investimento in equity di 200mila euro della Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, braccio strategico e operativo di Fondazione Cariplo nell’ambito dell’impact investing.