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Il melting-pot e l’impatto sulle società e sulle tradizioni

Il melting-pot, che possiamo tradurre letteralmente in ‘crogiolo’ o anche ‘calderone’, è un’espressione utilizzata per descrivere una società che ingloba  individui aventi cultura, religione ed origini diverse tra loro. 

Questa espressione che in linea generale definisce una società multietnica, è spesso utilizzata per descrivere la società statunitense tant’è che proprio in New York ritroviamo questa espressione come uno dei tanti nomignoli della più conosciuta grande mela.

Molti sono stati cambiamenti avvenuti con l’avanzata del melting-pot, molti i settori che ne sono stati protagonisti e altrettante le tradizioni eclissate da nuove usanze.

Soffermandoci a livello nazionale, come anche locale, basti pensare alle diverse attività subentrate ad altre espressioni del nostro territorio. Artigianato, gastronomia e arte manifatturiera locale sono progressivamente scomparse o sono state ridotte in minima percentuale. Un’esempio di forma di resistenza tradizionale potrebbe essere la sartoria italiana, che nonostante l’avanzata del melting-pot, in alcune parti del territorio nazionale è riuscita a sopravvivere e ad avere anche un buon export.

Molte tradizioni sono cambiate con questa globalizzazione socio-culturale, alcune sono state arricchite con particolati di altre culture, altre sono state totalmente introdotte. 

Un esempio possono esserlo i Baby Shower Parties, che celebrano l’arrivo di una futura nascita. Ma l’esempio perfetto è rappresentato dalla festività di Halloween.

Una festa di origine celtica divenuta negli Stati Uniti una vera e propria tradizione, è sopraggiunta anche nel nostro paese diventando, sopratutto tra i più giovani, una festività da non perdere.

Ma ciò su cui ha più influito il melting-pot è sicuramente la cucina.

Nuove tipologie di cucina si sono fatte man mano spazio nei nostri menù quotidiani.  Non stiamo parlando soltanto di locali gastronomici stranieri ma di veri e propri alimenti e prodotti, ormai facilmente reperibili sul mercato gastronomico. 

Allo stesso modo anche la nostra cucina è entrata a far parte della routine gastronomica di molti paesi esteri; basti pensare alla pizza o alla pasta e come questa sia arrivata alle tavole di tutto il mondo. 

La capacità di attrazione ha modificato la cucina italiana, fino alla creazione di locali in cui vige l’uso di modalità nel consumo dei pasti tipiche di quella cultura, come la presenza delle bacchette al posto delle canoniche posate o dell’assenza di bevande alcoliche in ristoranti arabi.

Allo stesso modo, il processo avuto sull’immaginario mentale umano è stravolgente. Oltre a trainare forme di espressione culturali come la poesia haiku, la filosofia del tao e il kamasutra, fino alla pratica dello yoga e delle arti marziali o l’approfondimento del corano e di altre forme culturali anche ludiche come gli scacchi e la danza del ventre.

I simboli di queste culture sono approdate nell’occidente in maniera progressiva creando un ibridismo senza tensioni con quella occidentale.

Ma, il substrato variegato del folklore la cui attinenza con l’uomo è la sua terra d’origine e le sue tradizioni che aiutano affinché quel patrimonio, molto spesso orale, fatto di racconti favolistici, o storici, come anche di canzoni, filastrocche e proverbi sopravviva insieme a determinate manifestazioni spirituali o laiche come ad esempio la festa di Piedigrotta.

Numerosi sono i contributi delle autorità locali regionali o nazionali di portare avanti forme e manifestazioni in cui il passato sia ancora vivo nelle future generazioni.

L’omologante flusso del melting-pot ha stroncato determinati modi di vivere il rapporto col territorio; basti pensare alla perdita dell’imbottigliamento del pomodoro o la produzione viticola nel periodo settembrino.

Ma grazie all’apporto di enti, in relazione anche con i beni culturali, si è venuta alla mediazione di strutture atte a dar ricezione ai posteri di un immaginario che va dal carnevale ai pellegrinaggi mariani alla madonna dell’arco e il culto dei morti, quanto alla celebrazioni di festività nazionali.

Il lavoro da fare permane ed è tanto.

Il folklore rischia di essere sommerso con perdite disastrose anche per gli studiosi di sociologia e antropologia ma ancor più per i residenti che non avranno più cognizione sul dove vivono e da dove provengono.

Preservare le tradizioni che rischiano di essere totalmente eclissate dalla società multietnica del melting-pot, sopratutto per coloro che verranno dopo di noi è un atto d’amore verso le proprie origini. Dalla storia, dalla cultura e dalla tradizione si impara, si conosce e si apprezza.