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Il gesto che può salvare la vita: il signal for help

Dal Canada, giunge un’iniziativa pensata appositamente per tutte le donne vittime di violenza domestica. Attraverso un particolare gesto che implica movimenti delle dita della mano, più precisamente il pollice piegato e le quattro dita in alto e poi chiuse a pugno, la stessa potrà segnalare che subisce violenze, quotidianamente o spesso.

I disagi, provocati dalla pandemia da Covid19, sono molteplici: fra questi, l’aumento dei maltrattamenti fisici e psicologici sulle donne. Ecco quindi un moto fisico, un movimento semplice per dire al mondo “sono in preda al dolore”.

La movenza è stata denominata Signal for Help, l’associazione che si è fatta carico della promozione del gesto è, invece, la Canadian Women’s Association.

Il Signal for Help in Italia

A diffondere lo stratagemma, nel nostro Paese, ci ha pensato una donna fiorentina, Giuditta Pasotto.

La quarantenne, già nota al pubblico per essere stata fondatrice dell’associazione genitori single, ha riconosciuto il merito della proposta. Di qui, la sua decisione di divulgare il significato del gesto anche in Italia.

Le vittime di violenza domestica di sesso femminile sono cresciute esponenzialmente, nell’arco di questa pandemia, ha dichiarato la signora Pasotto.

A tali asserzioni, aggiunge che è di degna stima la creazione di un progetto simile, il quale potrebbe tutelare tante appartenenti al gentil sesso.

Il Covid ha difatti costretto i coniugi,  purtroppo anche quelli capaci dei gesti più brutali e disonesti, a una convivenza estenuante, troppo duratura, difficile da gestire.

Mediante un video, la fiorentina ha fatto sì che  fosse chiaro ed evidente ai fruitori del suo prodotto, qual è lo scopo di questo gesto che una donna potrebbe compiere, oltre ad esplicitare un protocollo.

Una delle regole, se non la prima, de seguire per coloro che osservano la particolare movenza sopracitata, è chiamare il numero antiviolenza, o meglio ancora, contattare le autorità.

Controversie

Non sono mancate le critiche, neppure in questo caso. In particolare, la dirigente di Befree, Oria Gargano, esprime il suo dissenso, classificando il gesto come derisorio nei confronti delle donne.

Le donne apparirebbero come delle stupide, incapaci di esprimersi, se non a gesti. Gargano, inoltre, biasima l’utilità del movimento, ricordando che l’uomo violento non è mai colto solamente da un raptus, ma è violento in ogni circostanza.

Più necessario sarebbe istruire le donne sui segnali di un interesse morboso, gelosia e possesso che sono ancora presi per sinonimi di amore, ed invece dovrebbero essere condannati sin da subito.