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sabato, 3 Giugno 2023

Il gaslighting, una lenta e usurante forma di manipolazione

Il termine gaslighting, indica una forma di manipolazione utilizzata per ottenere più potere. Per farlo, il manipolatore sceglie una vittima e cerca di soggiogarla, tanto da spingerla a mettere in dubbio la sua realtà.

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Con il termine gaslighting si indica una tecnica manipolativa usata per ottenere potere, i cui effetti possono rivelarsi devastanti per il prossimo.

Il gaslighting è, per l’appunto, definibile come una tecnica nella quale una persona, o un gruppo, cerca di ottenere più potere. Per farlo, sceglie una vittima e cerca di manipolarla, tanto da spingerla a mettere in dubbio la sua realtà. Tale modalità è molto diffusa tra manipolatori e narcisisti perversi, tra tutti coloro che vogliono imporre in maniera disfunzionale la loro persona. Per evitare di cadere vittima di questa tecnica, può essere utile conoscerla meglio.

Innanzitutto, il gaslighting si verifica gradualmente, la vittima non si accorge di essere esposta a questo tipo di influenza. Il termine deriva dal film Gaslight, nella pellicola un uomo manipola deliberatamente sua moglie, tanto da farle credere di aver perso il senno.

Il gaslighting è, in effetti, una tecnica manipolativa che ha l’obiettivo di intaccare l’autostima e la sanità mentale dell’altro in modo da soggiogarlo completamente.

Per proteggersi da questo fenomeno, è utile riconoscerne le tecniche tipiche. Di seguito riportiamo i processi più comuni utilizzati dai cosiddetti gaslighter.

1) Mentono deliberatamente e senza rimorso.

Questo è il primo passo, del gaslighting. Solitamente il manipolatore esordisce dicendo una bugia molto grande e, subito dopo, riporta la verità. Ciò viene fatto allo scopo di destabilizzare e confondere la vittima.

2) Il manipolatore nega di aver detto qualcosa, anche se la vittima ne ha le prove.

Nonostante ciò, il manipolatore continua a negare con decisione. Questa dinamica porta l’interlocutore a mettere in dubbio sé stesso e, gradualmente, comincia ad accettare la realtà proposta dal manipolatore.

3) Strumentalizzano gli affetti della vittima per controllarla.

In questo caso, il manipolatore attaccherà i capisaldi della vittima, a partire dagli affetti e dalle persone significative.

4) Usurano la vittima.

Questo è uno degli aspetti più difficili del gaslighting: si verifica man mano, nel corso del tempo. Andando avanti, le manipolazioni e i commenti pungenti aumentano, esercitando una pressione sulla vittima.

Tale situazione segue il “principio della rana bollita” proposto dal filosofo Noam Chomsky, che descrive coloro che accettano passivamente le vessazioni senza esserne consapevoli.

5) Non c’è corrispondenza tra azioni e parole.

Quando si interagisce con questa tipologia di manipolatori, è preferibile prendere in esame le loro azioni, e non le loro affermazioni. Le loro parole sono vuote, non hanno significato. Il problema è nelle loro azioni.

6) Presentano rinforzi positivi per manipolare il prossimo.

Il manipolatore, a fasi alterne, andrà a sminuire e ad elogiare la vittima, questo comportamento serve per instillare in quest’ultima l’idea che la situazione non sia poi così negativa.

7) Usano la confusione per indebolire l’altro.

I gaslighter sono consapevoli del fatto che le persone ricercano la stabilità e l’equilibrio. Il loro scopo è destabilizzare la vittima.

8) Cercano di isolare l’altro.

I gaslighter sono capaci di manipolare le persone, e utilizzano tale capacità per isolare la vittima. Questo comportamento viene messo in atto per accrescere la loro influenza sull’altro.

9) Nel gaslighting, il manipolatore diffama la vittima.

Il manipolatore cercherà di isolare la vittima diffondendo false voci, in questo modo la persona in questione sarà esposta all’esclusione sociale.

10) Il manipolatore farà credere alla vittima di essere sola.

Il gaslighter dirà alla vittima che tutti le mentono, in questo modo accrescerà la convinzione in lei di non potersi fidare di nessuno, oltre a lui.

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