venerdì 19 Aprile, 2024
14.2 C
Napoli
spot_img

Articoli Recenti

spot_img

Il fenomeno del Groupthink: le insidie del pensiero di gruppo

Con Groupthink, o pensiero di gruppo, si intende un fenomeno che, nella letteratura scientifica, definisce una patologia del sistema di pensiero che riguarda i membri di un gruppo. Nello specifico, questo fenomeno si verifica quando i membri di un gruppo sociale cercano di limitare i conflitti e di raggiungere il consenso, ma senza un’adeguata valutazione critica delle idee.

Il Groupthink, un fenomeno che colpisce i gruppi

Un esempio pratico di Groupthink è rappresentato dalla seguente situazione: al termine di un’importante riunione di lavoro, i membri di un team si rendono conto che le scelte fatte di comune accordo, in realtà sono poco produttive. Prima dell’incontro, i singoli membri avevano idee completamente diverse, ma a causa del pensiero di gruppo, si sono conformati.

Nel caso di organizzazioni ampie e con molti livelli gerarchici, caratterizzate da un forte senso di appartenenza, il fenomeno è più frequente.

Il termine viene coniato nel 1972, dal lavoro dello psicologo Irving Janis ed indica il processo mediante il quale un gruppo sceglie di attuare decisioni irrazionali e disfunzionali.

In questa situazione, i membri del gruppo cerca di adattare le proprie opinioni per conformarsi agli altri. Il risultato di questo adattamento disfunzionale è una situazione nella quale il gruppo decide di applicare azioni; queste, in condizioni ordinarie, non sarebbero condivise dai singoli membri.

Riflettendo su questo fenomeno, è facile dedurre quanto gravi possano essere le conseguenze, soprattutto se si parla di scelte economiche o in ambito aziendale.

Come gestire il pensiero di gruppo?

Per riuscire ad individuare il Groupthink, bisogna analizzare bene il gruppo di cui si fa parte. L’interruzione del pensiero di gruppo, non è semplice, questo perché ogni persona rientra in più gruppi: non in tutti le decisioni hanno conseguenze rilevanti.

Ci sono svariate condizioni che, secondo Janis, possono favorire il pensiero di gruppo:
-isolamento del gruppo;
-alta coesione del gruppo;
-leadership direttiva;
-mancanza di norme sulle procedure metodiche;
-omogeneità dell’ideologia e del contesto sociale dei membri;

Elevato stress in presenza di minacce esterne, con poca speranza di trovare soluzioni migliori.

La definizione ufficiale definisce il “pensiero di gruppo”: “Un modo di pensare che le persone mettono in atto quando sono altamente coinvolte in un gruppo coeso, in cui la tendenza alla ricerca dell’unanimità è più forte delle motivazioni che ognuno di loro possiede per intraprendere un’altra azione”.

Una modalità di pensiero che investe i gruppi e può sabotarne il successo.