RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
IL DIRITTO ALLO STUDIO IN CAMPANIA AI TEMPI DEL COVID-19
Nell’ultimo mese abbiamo raccolto in tutta la regione dati eclatanti sullo svolgimento della didattica a distanza nelle scuole della Campania. L’inchiesta ha riportato che tre studenti su quattro hanno professori che non hanno svolto corsi specifici per la didattica online e quasi la totalità degli studenti e delle studentesse ritiene di aver ricevuto un sovraccarico di compiti. “Infatti le direttive emesse dal governo sulla didattica nelle modalità consentite dalla chiusura delle scuole non è stata chiara su molti aspetti” dichiara Manuel Masucci, coordinatore dell’Uds Campania, il quale prosegue: “si invitano i professori ad evitare un eccessivo carico di compiti a casa, ma non viene dato alcuno strumento di garanzia agli studenti affinché ciò non accada realmente; si richiede di procedere con l’attività di valutazione, ma senza linee guida specifiche sullo svolgimento delle stesse, o parametri di tutela per le studentesse e gli studenti. Si stanno spesso verificando ripercussioni nel loro rendimento per la mancata prosecuzione dei corsi di recupero, o per abbassamenti indebiti della media nelle singole materie per “inadempienze” nella partecipazione alle lezioni online”. Ma queste sono spesso causate da fattori che non riguardano la volontà dello studente: in Campania 1 su 3 non possiede dispositivi adatti per partecipare alla didattica online o deve condividerli con i propri familiari impegnati nello smart working o in altri percorsi di studio che richiedono l’utilizzo di devices. L’assegnazione di questi ultimi non è stata infatti sempre tempestiva e vede ancora grosse lacune, per esempio non tenendo conto di un’altra problematica: la mancanza di una connessione internet sufficiente per seguire le video-lezioni.
La risposta da parte dei dirigenti scolastici non si è fatta attendere redigendo aggiunte ai regolamenti d’istituto stringenti e che non tengono conto delle difficoltà di cui sopra; si passa dall’obbligo di presentarsi con abbigliamento “consono” agli incontri online, alla segnalazione delle assenze per chi non si connette o tiene la webcam disattivata. Tutto ciò spesso senza interpellare la parte studentesca che, senza gli organi collegiali che 1 studente su 3 non ha visto convocati nella propria scuola, si vede estromessa dalle decisioni riguardo didattica e valutazione.
In questo periodo sono molti i giovani che soffrono della mancanza di socialità e contatto umano, eppure nella regione Campania 8 studenti su 10 non vedono garantito uno sportello scolastico di ascolto via web, o perché inesistente a prescindere dalla didattica online o perché la scuola non ha provveduto a farlo proseguire telematicamente.
“Alla luce di questi dati risultano insufficienti gli aiuti economici messi in campo dall’amministrazione regionale: i 10 milioni sul diritto allo studio stanziati all’interno del piano socio-economico proclamato da De Luca per l’emergenza coronavirus danno una risoluzione solo parziale al problema, dato che i devices acquistabili con questi fondi non varranno a nulla al rientro a scuola; né tantomeno riteniamo bastevoli le borse iostudio che erogano tra i 300 e i 500 euro a richiedente, a fronte di una spesa annuale di circa 1000 euro per il materiale scolastico” dichiara Mario Novelli, esecutivo dell’Uds Campania.
Per questo riteniamo che il diritto allo studio non è mai stato e non è tuttora una priorità per la Regione Campania, che è arrivato il momento di investire maggiori fondi in vista della futura riapertura delle scuole. Solo così potremo avere edifici in cui è applicabile il distanziamento sociale, o che quantomeno eliminino il problema delle “classi pollaio”, solo così porremo un argine al dilagante fenomeno della dispersione scolastica, solo così cambieremo il mondo esterno, che in questi giorni di pandemia ha mostrato nella maniera più lampante le disparità già esistenti, a partire dalle scuole.