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Il contratto psicologico: il peso delle aspettative nel contesto lavorativo

La fase iniziale di un rapporto di lavoro, è sancita dalla stipula di un documento molto importante, il cosiddetto contratto giuridico, che si attiene alle disposizioni del contratto nazionale del lavoro. Assieme a questa definizione, si sancisce un’altra tipologia di contratto.

L’ impegno che lega saldamente azienda e lavoratore,  trova riscontro nella nozione di contratto psicologico.

Possiamo definire il contratto psicologico come l’insieme delle convinzioni, delle credenze e delle attese che si instaurano tra il datore di lavoro ed il lavoratore. Queste convinzioni, nello specifico, nascono:

  • Promesse e affermazioni esplicite, o dedotte implicitamente.
  • Rielaborazioni personali effettuate in base a precedenti esperienze di lavoro;
  • Apprendimenti sviluppati sulla base dell’ osservazione e dell’ imitazione.

A causa di queste prospettive il contratto psicologico, al contrario di quello giuridico, è di tipo soggettivo ed è legato ad una percezione soggettiva.

Quindi, mentre i cambiamenti del contratto giuridico comprendono la partecipazione ed il consenso dei due attori coinvolti, nel caso del contratto psicologico, può verificarsi in maniera silente da ciascuna delle due parti.

Le funzioni svolte dal contratto psicologico sono molteplici, tra le principali annoveriamo:

– La riduzione dell’incertezza. Il contratto psicologico interviene su ogni aspetto della relazione lavorativa, che viene toccato dal contratto giuridico.

– Presenta uno schema di comportamento al quale attenersi. I dipendenti, percependo di essere inseriti in un rapporto equo, autoregolano i propri comportamenti e mettono in atto scelte congruenti.

– Presenta al lavoratore il senso della propria influenza sulle dinamiche interne all’organizzazione. Sapere di poter rispettare o meno tale contratto, genera nei lavoratori la sensazione di poter avere un’ influenza sul rapporto con l’organizzazione.

La rottura del contratto psicologico

La rottura del contratto psicologico è un fenomeno piuttosto frequente. Solitamente deriva dalla percezione di differenze significative tra le credenze maturate dal lavoratore e ciò che si verifica sul luogo di lavoro.

Tutto ciò spinge il lavoratore a inferire che l’azienda non ha rispettato gli obblighi assunti. Con “rottura” si sottolinea la percezione del lavoratore relativa al mancato rispetto degli obblighi assunti dall’organizzazione. Per violazione, invece, ci riferiamo agli aspetti emotivi e affettivi, che riguardano una percezione di stress e rabbia vissuta dal soggetto a causa della percezione di aver subìto un’ingiustizia.

Le cause più frequenti che determinano la rottura sono: l’inefficace gestione delle risorse umane, il mancato supporto da parte dell’organizzazione e cause relative all’ambiente esterno.