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Il Casatiello: un delizioso pasto campano

Presto l’Italia festeggerà la Pasqua, gli chef di ogni zona della regione Campania si apprestano a riportare in tavola le antiche tradizioni del sapore. Fra i piatti maggiormente consumati dagli abitanti della regione con capoluogo Partenope, merita menzione speciale il Casatiello.

Le origini

Il termine casatiello è di derivazione latina, le radici della parola sono, infatti, da ricercare nel vocabolo caseus.

Con il lemma caseus si indicava, già in età greco-romana, un piccolo pane al gusto di formaggio.

Dal momento che il rustico era uno dei simboli della festività pagana in onore di Demetra, risulta facile immaginare che tale consuetudine alimentare sia entrata a far parte dell’attuale patrimonio gastronomico pasquale.

Il piatto appare poi in una delle favole di Giambattista Basile, Gatta Cenerentola, nel corso del diciassettesimo secolo.

La ricetta

Il Casatiello viene preparato con una pasta da pane fatta lievitare con formaggio, strutto, cicoli e salumi vari, la pasta si cuocerà poi in forno.

 Nel Casatiello il cuoco pone le uova, crude e con il guscio, all’interno dell’impasto e avvia, quindi, la cottura di queste, finché non raggiungono lo stato solido.

Successivamente, si ricoprono le uova con un sottile impasto incrociato. Questa decorazione starebbe a simboleggiare la croce su cui è stato ucciso il Salvatore.

La pasta da pane, creata con l’aggiunta di sugna, pepe, salumi e formaggi, troverà spazio in un apposito stampo e prenderà la forma di una grossa ciambella, grazie alla lavorazione manuale del preparatore.

Infine, il composto subirà un lungo processo di lievitazione e un altro di cottura finale.

Le varianti

Spesso confuso con il suo gemello Tortanosi distingue da esso per ragioni di natura temporale.

Mentre il Casatiello spunta nei nostri piatti soltanto nel periodo pasquale, il Tortano può far parte dei nostri banchetti in diversi periodi dell’anno.

Altra differenza è data dall’utilizzo delle uova: nel Tortano, le uova, una volta rassodate, sono inserite, nella loro interezza, all’interno dell’insieme.

Per quanto riguarda il Casatiello, invece, le uova vengono deposte a metà tra l’esterno e il composto.

Esistono inoltre due diverse versioni, entrambe napoletane, della stessa torta salata: il Casatiello Napoletano e il Casatiello Vesuviano. Le due varianti presentano sottili differenze nella preparazione.

Infine, sappiamo dell’esistenza di un Casatiello dolce, originario dell’isola di Procida, la cui ricetta, come leggenda narra, è diversa di famiglia in famiglia.