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Il Capodanno di Toni Effe e il femminismo a giorni alterni

Il Capodanno di Toni Effe e il femminismo a giorni alterni. Non si è ancora placata la polemica sull’annullamento dell’esibizione del rapper Toni Effe ( prevista inizialmente per il Capodanno al Circo Massimo di Roma ) decisa dal Sindaco Roberto Gualtieri di concerto con l’Amministrazione Comunale da lui presieduta. Sollecitata e auspicata peraltro dalle operatrici dei Centri Antiviolenza.

Anche lo spostamento del concerto al PalaEur sta suscitando  polemiche, stavolta da parte del Codacons che chiede al cantante di eliminare dalla scaletta i brani coi testi più violenti. Insomma, un grande caos e un gran polverone. Proviamo a liberare la vicenda dai risvolti politici , anche perché per una volta destra e sinistra sono d’accordo, analizzandola con obiettività nei punti salienti.

Concertone di Capodanno e Festival di Sanremo

Chi critica la scelta della giunta capitolina sottolinea  che il cantante salirà comunque a breve sul palco di Sanremo. Ma cosa c’entra ? Il Concertone di Capodanno è pagato dall’amministrazione comunale , che ha tutto il diritto di rivedere le proprie scelte. E i cachet sono cospicui. Certo dipende dall’importanza della città ospitante oltre a quella dell’artista di turno, ma oscillano tra gli 80.000 e i 200.000 euro (e anche oltre) per ogni cantante. Il tutto per un’esibizione che dura al massimo un’ora.

L’unico torto che si può riconoscere  al Comune di Roma è che avrebbe potuto e dovuto  agire prima, ossia al momento dell’organizzazione. Anche se  non è obbligatorio che un Sindaco sia esperto di musica rap-trap, e se anche lo fosse non è a lui dovuto conoscere tutti i testi di un determinato artista.

Tuttavia i suoi collaboratori avevano il dovere di documentarsi prima di scegliere un nominativo da proporre, specie  in un concerto aperto a tutti, e non solo agli appassionati di questo genere musicale.

Per quanto riguarda invece Sanremo, la selezione per partecipare al Festival avviene tramite un direttore artistico. Che a sua volta lavora per la Rai, che stabilisce gli accordi con le case discografiche cui appartengono i vari artisti. Tony Effe  è un’ artista appartenente alla scuderia italiana dell’Universal Music Group, colosso mondiale del settore.

È bene precisare che i cantanti partecipanti al Festival non sono retribuiti, ma percepiscono un rimborso spese che copre l’intero progetto artistico musicale e che si aggira intorno ai 55.000 euro.

Troppi ? Va precisato che è stato calcolato come la partecipazione al festival viene a costare alla casa discografica, per ogni artista, almeno 100mila euro. In conclusione, partecipare a un concerto di Capodanno per un cantante è un affare , partecipare al Festival di Sanremo un investimento.

Toni Effe e la censura

Ricollegandoci a quanto sopra approfondiamo  l’accusa di censura mossa a Gualtieri. Innazitutto il Campidoglio è stato accusato di ‘boomerismo’ e di essere totalmente incapace di parlare alle nuove generazioni censurando un artista. Subito gli altri protagonisti che erano attesi sul palco (Mahmood e Mara Sattei) si sono sfilati dal concerto mentre  la sinistra è stata accusata di ‘cancel culture‘ perché il provvedimento è stato preso da un’autorità pubblica.

Dal punto di vista giuridico la decisione , che si possa essere d’accordo o no, non fa una piega. Altrimenti il cantante avrebbe fatto immediatamente ricorso al Comune di Roma citandolo eventualmente anche per danni, morali e materiali. E poi censura è una parola grossa e la maggior parte di chi la pronuncia appartiene alla generazione zeta, e non sa minimamente di cosa stia parlando, non avendo vissuto il ventennio. Potrebbe però sempre documentarsi sull’argomento leggendo qualche libro di storia.

Censura contemporanea e libertà di espressione

In realtà la censura non è solo  un fenomeno negativo che ha attraversato la storia in paesi governati da dittature o regimi autoritari. Oggi si manifesta in forme nuove, come sui social media (filtri dei contenuti, shadow banning, rimozione di post ) ma ciò esclusivamente a tutela degli utenti, soprattutto più giovani, e per prevenire fenomeni quali la pedopornografia o la diffusione di immagini violente.

Nella nostra costituzione l’unica forma di censura prevista è quella volta a vietare manifestazioni contrarie al buon costume. Per ritornare a Toni Effe i suoi testi sono infarciti di violenza, soldi e pistole.

In Balaclava: “Sto correndo solo verso i money e basta / Serpi sulla faccia, sgocciola la nuova scarpa/ Non fare lo scemo, c’ho la Glock che spara / Questi rapper chiusi, ho preparato la bara”.

E in Carrara: “Vendevo la zippette sotto i portici, la prima rapina fatta ai 14 / Ai 17 raccoglievo i bossoli, mangiavo e campavo coi soldi dei tossici / Fai le storie con le armi da soft air, meriti botte /Ti suono come suonano il pianoforte, senza che tiro fuori la 9 dai boxer”.

Il machismo di Toni Effe

Anche il sesso è uno dei temi insistenti di molti suoi testi. Fin qui non ci sarebbe niente di male, senonchè spesso le sue canzoni trasudano sessismo e misoginia. Ecco qualche esempio tanto per gradire.

In Dopo le 4: “Ti sputo in faccia solo per condire il sesso / Ti chiamo “puttana” solo perché me l’hai chiesto / Ti sbavo il trucco, che senza stai pure meglio / Ti piace solamente quando divento violento”.

In Mi piace: “Lei la comando con un joystick / Non mi piace quando parla troppo (troppo) / Le tappo la bocca e me la fotto”.

Ne Il Doc 2 ( in cui è ospite di Villabanks) “Serve una che mi succhi il c**** per il 14 febbraio/ Un anno dopo non ho cambiato piano/ Fallo forte, poi piano, poi forte, non dirmi, “Ti amo” / Fai capire che sei tutta porca da come lo tieni / Fai vedere che te la vuoi bere quella che ho da dare”.

Il suo manager ha fatto notare che anche canzoni dei Rolling Stones e dei Sex Pistols hanno testi tosti ( scusate il gioco di parole) . Ma a parte che non arrivano a questi livelli, poi ritorniamo all’inizio. Se uno voleva  ascoltare queste band  dal vivo pagava e andava a un loro concerto. Lo stesso può fare oggi un fan di Tony Effe, ben diverso è che il concerto sia gratuito per i fan e a spese di un’amministrazione pubblica.

Misoginia e musica

La cosa più incredibile è quanto asserito da  Emma Marrone, una da sempre in prima linea contro le violenze subite dalle donne, che ha pubblicamente difeso Toni Effe . In realtà non è proprio una sorpresa dato che proprio  Emma, insieme a lui , ha cantato un brano  in cui il trapper diceva: «La porto a casa, le faccio la festa, / mezzo dolce, mezzo gangsta, / due ore di fila, che bella vita» (Taxi sulla luna, 2023).

Per giustificarlo è arrivata a considerazioni assurde , del tipo che se scrive certi testi dipende dall’ambiente in cui vive. E che significa? E allora se un neomelodico fa l’apologia della camorra è giustificato perché vive in certi ambienti?

Per non parlare del silenzio assordante sulla vicenda da parte delle artiste di casa nostra, sempre in prima fila invece nelle manifestazioni dedicate alle donne. Perché non  c’è libertà di espressione, nemmeno artistica, che possa giustificare certi testi di artisti del mondo (t)rap.

Non solo Tony Effe, ma anche Fedez, Tormento, Emis Killa, Gué Pequeno. Tutti esponenti di primo piano del filone del (t)rap violento nei confronti delle donne e tutti in gara, al prossimo Festival di Sanremo. Purtroppo.

Il Capodanno di Toni Effe e il femminismo a giorni alterni

Sarebbe l’ora di una presa di posizione netta e dura da parte del mondo musicale femminile (e non solo) contro la deriva sessista e misogina del mondo (t)rap . Non ha senso fare come le tre scimmiette (non vedo, non sento e non parlo) solo per un malinteso spirito di corpo (sono artisti anche loro come noi)

Poi non lamentiamoci di come la pensano molti minorenni maschi a proposito delle ragazze, a furia di sentire testi del genere, e di cosa potrebbero fare in futuro una volta diventati grandi. Il femminismo autentico, che è pratica quotidiana nelle piccole e grandi questioni, non ammette di essere praticato a giorni alterni.

Dario Nicolella
Dario Nicolella
Medico oncologo e dermatologo, con la passione per la scrittura, l'arte e la poesia. Autore di saggi su tematiche toponomastiche, storiche, mitologiche (sirene, luna) ed artistiche (cupole e chiostri napoletani) riguardanti in particolare località campane, nonchè di numerose sillogi poetiche. Vincitore di premi letterari.