In un mondo in cui l’ipotetica multidimensionalità dello stesso mette in dubbio, che in realtà, anche due più due possa essere uguale a quattro, c’è una scienza nel mondo che ha convinto coloro che la gestiscono ad ogni livello, essere perfetta: il calcio, il football, il soccer. Sono la stessa cosa , hanno le stesse regole e sono tutte assolutamente perfettibili, anche se i massimi dirigenti si impegnano a non volerlo capire. L’interrogativo mi sorge all’indomani della gara di ritorno dei play off per l’accesso alla prossima serie A, tra Frosinone e Palermo finita 2-0 per i ciociari, ma trova conferma anche nelle prime partite del campionato del mondo in Russia. Ma andiamo con ordine. L’ultimo atto del campionato cadetto ha scatenato un putiferio di polemiche con il patron Zamparini che addirittura avrebbe ravvisato alcune irregolarità nello svolgersi della gara e starebbe pensando a chiedere la non omologazione del risultato dell’incontro. Infatti a parte le gravi indecisioni dell’arbitro La Penna in occasione del rigore in favore dei rosanero poi non concesso, c’è stato un presunto comportamento scorretto da parte dei calciatori in panchina dei gialli di casa che ripetutamente avrebbero lanciato palloni in campo al fine di far perdere tempo e non permettere il regolare andamento della partita. Su tutte queste cose, ovviamente, dovranno indagare gli organi competenti ma non possiamo esimerci dallo stigmatizzare eventuali comportamenti del genere che ormai si vedono sui campi di calcio di tutto il mondo, compresi quelli mitici della competizione sportiva più importante in assoluto, il mondiale, con perdite di tempo legati a finti infortuni, recuperi che non sono mai in linea con l’andamento della partita e che dipendono dall’umore spesso altalenante dei direttori di gara. Situazione queste che potrebbero essere risolte con un semplice colpo di spugna chiamato “tempo effettivo”, che è sempre esistito nel basket e che potrebbe risolvere immediatamente gli odiosi ostracismi a danno dello spettacolo del calcio. Qualcosa sembra che stia cambiando nelle alte sfere calcistiche con l’avvento della “gol line technology” e della V.A.R. sperando che non si sentano più dichiarazioni (vedi Michel Platini) del tipo “la bellezza del calcio la si trova anche negli errori arbitrali” con la quale l’ex presidente Uefa argomentava il suo rifiuto alla prova televisiva. Molto ancora c’è da fare e non sarebbe intelligente chiudere i battenti alla luce della tecnologia che potrebbe migliorare questo giuoco senza mutilarlo del suo fascino che dura da tempo immemore; i risultati istantanei sarebbero che prima di tutto il verdetto del campo risulterebbe più giusto e proprio perché più giusto renderebbe la sconfitta degli avversari più digeribile e con meno code polemiche.