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Il 7 novembre del 1929 apre il MOMA

92 anni fa, precisamente il 7 novembre del 1929 viene aperto al pubblico il “Museum of Modern Art” di New York.

Il museo anche chiamato più facilmente come “MOMA” rappresenta il vero punto di riferimento nazionale e mondiale per l’arte moderna.

Opere di rilevanza e di importanza mondiale come quelle di: Van Gogh, Salvador Dalì, Pablo Picasso, Rosseau.

Il museo MOMA si trova precisamente a Midtown a Manhattan (New York). Importantissimo per lo sviluppo dell’arte moderna e molto spesso è considerato il principale museo d’arte moderna.

L’idea iniziale del museo venne sviluppata nel 1928 da Abby Rockefeller (collezionista d’arte e filantropa), moglie dei John Davison Rockefeller un grande imprenditore statunitense. L’idea fu quindi coltivata da donne, da Abby e da due sue amiche Lillie P. Bliss e Mary Quinn Sullivan. Il loro gruppo divenne noto come “The Ladies“.

Il museo per la cultura di massa è quel luogo dove poter godere del “loisir” (ovvero del tempo libero). Un tempo scandito dalla standardizzazione dei ritmi della fabbrica. Una società che è scandita dal consumo, che viene divisa in: 8 ore di riposo, 8 ore di riposo e 8 ore di loisir.

Il museo è parte integrante della vita ed è uno degli elementi che arricchisce la cultura di massa, fatta di esposizione della merce, di “vetrinizzazione”.
Le opere messe “in vetrina” all’interno dei musei come all’interno del MOMA, hanno permesso di poter ammirare nel tempo libero delle opere di una grandissima importanza.

La collezione del MOMA viene considerata da molti come la collezione di capolavori d’arte più bella al mondo, se non addirittura considerata la migliore al mondo. Il “Museum Of Modern Art” di New York comprende più di 150mila opere, oltre i 22mila film e 4milioni di fermi immagine.

Il 7 novembre del 1929 apriva al pubblico uno dei musei più celebri al mondo. Tra le tantissime opere più importanti ricordiamo: “La notte stellata” di Van Gogh, 1889; “La persistenza della memoria” Salvador Dalì, 1931; “Il Sogno” Henri Rosseau, 1910; e davvero molte altre…