Il grande Napoleone Bonaparte moriva il 5 maggio 1821 sull’isola di Sant’Elena, isola sperduta dell’Atlantico dove stava trascorrendo l’esilio ormai da sei anni. Tra le tantissime opere dedicate a questo personaggio non possiamo dimenticare “Il cinque maggio” di Alessandro Manzoni.
Il 5 maggio : l’ode di Manzoni
La poesia non è altro che il ritratto di un uomo potente che ha affrontato battaglie ed imprese valorose. Quest’uomo, giunto al termine della sua vita e della sua carriera, approda alla fede religiosa. Nell’ode di Manzoni Napoleone comprende comprende che la sua vicenda terrena fa in realtà parte della provvidenza.
Nonostante il poeta lombardo non citi mai il nome di Napoleone, sono chiari e palesi i riferimenti alle gesta del condottiero più importante della storia europea.
Le cause della morte
Sappiamo da alcune fonti che Napoleone soffriva di atroci dolori allo stomaco a tal punto da vomitare regolarmente. Nei primi giorni del maggio 1821 i sintomi cominciarono a peggiorare. Nella notte tra il 4 ed il 5 maggio, Napoleone entrò in coma. Il 5 maggio morì nel pomeriggio dopo aver pronunciato alcune parole indecifrabili.
Il giorno successivo il governatore dell’isola di Sant’Elena annunciò ufficialmente la sua morte dicendo: “Signori, è stato il più grande nemico dell’Inghilterra, ora è qui; ma tutto gli è perdonato. Alla morte di un uomo così grande, bisogna solo provare un profondo dolore e un profondo rispetto”.
La tesi dell’arsenico
In realtà ci sono molte teorie sulla morte di Napoleone che sembra essere ancora oggi acceso oggetto di discussione. C’è infatti chi sostiene che qualcuno abbia avvelenato Napoleone con dell’arsenico. Ciò sarebbe addirittura confermato. Una prima prova furono i diari di Louis Marchand, cameriere di Napoleone.
La sua descrizione degli ultimi mesi prima della morte portò alcuni alla conclusione che fosse stato effettivamente avvelenato con l’arsenico. Nel 2001 il tossicologo Pascal Kintz confermò questa ipotesi con uno studio fatto su alcune ciocche di capelli di Napoleone. Lo studio rivelò che livello di arsenico nei capelli era da sette a trentotto volte superiore al livello normale.
Un altra tesi invece sostiene che sarebbero stati gli stessi medici di Napoleone a causarne la morte, nel tentativo di alleviare il dolore allo stomaco. Tali cure avrebbero privato l’organismo di alcuni elementi fondamentali portando poi ad una grave forma di tachicardia.
La tesi del tumore allo stomaco
Infine, l’ultima tesi, portata avanti da ricercatori e medici provenienti da tutte le parti del mondo ci parla di un tumore allo stomaco, causato probabilmente da un’infezione cronica da helicobacter pylori.
In ogni caso la sua morte è una storia ricca di mistero e leggenda, proprio come la sua vita.