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Il 5 agosto venne abolito il Delitto d’onore

Il 5 agosto del 1981 venne abolito il delitto d’onore. La legge sul Delitto d’Onore rivestiva un forte valore simbolico, poiché sanciva il concetto che il corpo delle donne non fosse possesso degli uomini; le donne non erano e non sono un oggetto e dunque, un concetto importantissimo che fu sottolineato e avvalorato con l’approvazione di una legge specifica.

Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell’atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d’ira determinato dall’offesa recata all’onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni.
Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella”.

È quanto recitava l’articolo numero 587 del Codice civile; una vera e propria conquista nella lotta per i diritti delle famiglie e per l’approvazione dei diritti civili degli anni Settanta.

La legge fu voluta da un gruppo di deputate e cancellò tre articoli del Codice penale che “in qualche modo giustificavano”, e dunque omicidi ma anche stupri.

Dal punto di vista prettamente giuridico il Delitto d’Onore, abolito il 5 agosto, era una legge inserita nel Codice Rocco del 1930, il codice del guardasigilli del governo fascista Alfredo Rocco.

5 agosto: Cos’è il delitto d’onore 

Tutti conosceranno la storia di Franca Viola, la prima donna, allora sedicenne, che si oppose al matrimonio riparatore e per questo fu punita e minacciata, non solo dai familiari, ma anche dalla società stessa secondo delle regole arcaiche che facevano riferimento al cosiddetto onore patriarcale.  Senza paura alcuna, nel 1966, Franca Viola dichiarò: “Io non sono proprietà di nessuno, nessuno può costringermi ad amare una persona che non rispetto, l’onore lo perde chi le fa certe cose, non chi le subisce”.

Un monito di speranza per tutte quelle donne che si sentivano oggetto dell’uomo, il proprio marito.

Ma ricordiamo che in alcune parti del mondo, il delitto d’onore esiste ancora.

Argomento da sempre dibattuto, non solo dalle donne, ma anche da tanti uomini che intelligentemente abbracciano il tema, anche in letteratura esiste un esempio che non può essere non citato. Si tratta dell’omicidio di Paolo e Francesca, raccontato da Dante nel V Canto dell’Inferno; l’omicidio fu commesso dal marito della donna,  Gianciotto Malatesta, dopo aver scoperto la relazione clandestina tra la propria moglie e il proprio fratello.

In questo senso, l’abolizione il 5 agosto del 1981 del delitto d’onore, assume molta importanza anche dal punto di vista prettamente culturale, oltre che sociale.

La cosiddetta reputazione sociale ha necessità di norme ben precise che siano regolamentate dal codice civile, così come accaduto per la legge della quale parliamo.