Il 23 gennaio del 1799 nacque la Repubblica napoletana. All’origine degli eventi napoletani l’occupazione francese di Roma (1798), ad essa reagirono i Borbone di Napoli ed infatti la corte di Napoli nel 1798 stipula un’alleanza con l’Austria e il generale austriaco K. von Mack, giunto nella capitale su richiesta di Ferdinando IV.
La Repubblica napoletana, nata il 23 gennaio del 1799 ebbe vita breve e dovette superare diverse difficoltà finanziarie e molti focolai di insurrezione.
Gli inglesi, tentarono più volte offensive via mare e proprio durante una di queste, occuparono per breve tempo l’isola di Procida. Il peggioramento della situazione militare nell’Italia settentrionale in seguito all’offensiva austro-russa costrinse i francesi a distaccarsi dalle regioni meridionali. I patrioti napoletani dovettero fronteggiare da soli le forze nemiche e il 13 giugno l’armata sanfedista si impossessò nuovamente della città, mettendo fine al governo repubblicano.
La Repubblica napoletana fu contraddistinta dall’alternarsi di varie dinastie, caratterizzata da lotte di potere e successione, definito dagli storici un vasto movimento culturale e politico. Inizialmente la Repubblica adottò come bandiera il tricolore azzurro, oro e rosso, ove l’oro e il rosso rappresentavano i colori di Napoli.
La Repubblica napoletana durò poco, ma nonostante ciò, rappresenta un importantissimo tentativo di cambiamento, che fa da esempio ed influenzerà il Risorgimento italiano.
In pochi mesi si provò ad impostare un’attività legislativa volta a rovesciare l’antico regime gettando le basi per una società nuova fondata sull’uguaglianza di fronte alla legge.
Su quello che fu l’andamento della Rivoluzione francese, i patrioti napoletani, riuscirono a mandare via il re, instaurando una repubblica, al grido di: «libertà, fraternità e uguaglianza».
Una volta giunti i Francesi a Napoli, tra i vicoli della città si cantarono versi come: “È venuto lu franzese cu nu mazzo de carte ‘nmano. Liberté Egalité Fraternité tu rubbe a me, io rubbo a te”.